• pizza masaniello

    Si chiama Masaniello ed è una pizzeria, aperta a Bologna nella giornata di ieri, che utilizzerà solo ingredienti provenienti da cooperative che operano su beni confiscati alla mafia o che hanno subito ritorsioni da parte della criminalità organizzata. 

    Il progetto di pizzeria etica è portato avanti da due giovani napoletani Luca e Marco Caiazza, che decidono così di portare l’autentica pizza napoletana pizza masaniello(con lievitazione di 24 ore) nel capoluogo emiliano, contribuendo allo stesso tempo a sostenere le imprese che si battono contro la mafia.
    L’incasso, ad esempio, della cena di inaugurazione sarà devoluto a Enza e Tiberio Bentivoglio, i due commercianti di Reggio Calabria che recentemente hanno subito l’ennesimo danneggiamento da parte della ‘ndrangheta.
    Selezionare i prodotti anti-mafia non è facile. I fratelli Caiazza hanno lavorato per mesi insieme al comitato anti-camorra “Io lotto” per scegliere le imprese che si battono realmente per la legalità e che assicurano un’elevata qualità degli ingredienti.

    Tra le realtà coinvolte in questo progetto troviamo la cooperativa Fattorie doc ed i suoi fagioli borlotti,  la mozzarella del caseificio “Terre di Don Peppe Diana” di Castel Volturno e i friarielli del consorzio Nuova cooperazione organizzata (Nco) di Aversa.
    I marchi provengono dalle cooperative sociali di “Libera Terra” e “N.C.O.- Nuova cooperazione organizzata”.
    Alla cena inaugurale hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli,il giornalista Sandro Ruotolo, Gino Fabbri e Nadia Monti coordinatrice regionale di “Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”.
    Si tratta, dunque, di un progetto dall’alto valore etico, capace di coniugare un marchio di qualità come la pizza napoletana al sostegno economico verso chi lavora quotidianamente in territori dove agisce il potere mafioso.