Un decreto all’insegna della semplificazione e del rilancio competitivo delle aziende agricole. É questo il sunto del nuovo decreto del Ministro delle Politiche agricole, elaborato d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è semplificare le incombenze burocratiche, utilizzando in primis gli strumenti digitali. Non a caso, il Governo lo ha chiamato Piano Agricoltura 2.0, ponendo, dunque, l’accento sul ruolo che avrà il web, dal 2015 in poi, per tutte le piccole e medie aziende agricole. Sono troppe le incombenze burocratiche che devono svolgere le imprese italiane, non solo quelle appartenenti al settore dell’agricoltura. Dal pagamento delle imposte, passando per la richiesta di fondi, agevolazioni ed autorizzazioni, la macchina amministrativa rallenta l’attività aziendale.
Ciò provoca inevitabilmente uno svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti esteri, dove l’apparato burocratico è più snello ed efficiente.
Sono tanti i provvedimenti presi dal Governo che vanno in questa direzione. Il primo riguarda, ad esempio, la predisposizione di una domanda online precompilata per richiedere aiuti e finanziamenti. Tale iniziativa è rivolta soprattutto alle piccole aziende che, a partire da Marzo 2015, potranno avere un accesso più facile alle agevolazioni senza dover sopportare costi eccessivi.
Viene anticipato, inoltre, a Giugno 2015 il pagamento dei Fondi europei per quelle aziende che li richiederanno.
Ci sono, infine, una serie di misure volte a centralizzare l’attività burocratica, come la creazione dell’Anagrafe unica delle aziende agricole (verranno integrate le Anagrafi regionali in un solo sistema nazionale) o la Banca dati unica dei certificati. Quest’ultimo istituto risulta particolarmente decisivo poichè consente alle aziende di presentare un unico atto amministrativo, anche se si riferisce ad aiuti diversi.
L’obiettivo è, dunque, arrivare ad una razionalizzazione delle risorse, creando un’amministrazione che sia al servizio delle imprese e non un onere da sopportare. Il Governo italiano, dunque, procede sulla strada della digitalizzazione, come avvenuto già con il 730 precompilato. Sono attese nei prossimi mesi ulteriori riforme in tal senso.