Dopo mesi di rinvii e momenti di tensione, lo scorso 23 marzo la Camera ha approvato il decreto legge n.18 sul credito cooperativo.
Il Governo ha messo a punto un meccanismo di razionalizzazione ed aggregazione delle BCC, che farà confluire le oltre 350 banche del credito cooperativo italiane in una holding unica con un patrimonio minimo di 1 miliardo di euro.
Ci sarà, inoltre, la possibilità per le BCC con un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro di uscire dal sistema della holding unica, trasferendo, però, l’attività bancaria ad una nuova società per azioni.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato gli esiti finali della riforma difronte all’house organ di Federcasse, la Federazione del Credito Cooperativo: “Sono convinto – aggiunge il Ministro – che tale riforma possa fornire un reale contributo alla ripresa dell’economia del nostro Paese, in quanto offre alle BCC gli strumenti necessari per rafforzarsi e affrontare in modo adeguato l’elevata concorrenza e le nuove sfide che derivano dall’Unione Bancaria, preservando, allo stesso tempo, le specificità mutualistiche del Credito Cooperativo a beneficio dei territori di riferimento”.
Secondo Padoan il nuovo assetto organizzativo rappresenta un “punto di equilibrio tra integrazione e autonomia delle singole BCC”.
Il ministro dell’economia si dichiara inoltre fiducioso che “tale modello possa attirare l’attenzione di investitori di lungo periodo, ad esempio altre grandi banche cooperative europee, fondi mutualistici ed altri soggetti del mondo cooperativo, enti non profit espressione dei territori di riferimento”.
Gli istituti di credito cooperativo rappresentano uno strumento fondamentale di accesso al credito per le migliaia di cooperative e piccole imprese presenti sul territorio, fornendo servizi finanziari alle persone e alle aziende che vivono nelle realtà rurali, dove il più delle volte sono assenti i grandi istituti bancari.
La convinzione di Padoan è che l’appartenenza ad un’unica capogruppo possa consentire alle Bcc di aumentare i servizi offerti alla propria clientela, migliorando anche il loro livello di competizione su scala europea.