• Uno dei temi più dibattuti in vista della prossima Legge di Stabilità è quello delle pensioni anticipate. L’esecutivo sta studiando un provvedimento che consenta ai lavoratori di terminare il proprio rapporto lavorativo prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
    Un sistema di questo tipo, però, prevederebbe costi che lo Stato non è disposto a sostenere, tant’è che si fa la strada l’ipotesi di un prestito per quei lavoratori che decideranno di andare in pensione anticipatamente.

    A fornire il prestito sarebbe l’azienda nella quale è impiegato il lavoratore; non appena riceverà l’assegno previdenziale quest’ultimo è chiamato a restituire la somma ricevuta attraverso l’Inps. In altre parole è come se l’impresa anticipasse al dipendente i contributi mancanti per maturare la pensione.
    polettiI costi per lo Stato dovrebbero essere piuttosto limitati, anche se l’idea del Governo è di contribuire studiando un meccanismo che non sia penalizzante per le aziende.
    Un’altra questione centrale della prossima Legge di Stabilità riguarda la riduzione delle imposte. Mentre sembra certa l’eliminazione della Tasi e dell’Imu sui terreni agricoli, è ancora in fase di discussione la sforbiciata sull’Ires per le imprese.
    In un primo momento sembrava che lo sgravio dovesse partire dal 2017; nelle ultime ore, invece, si sta facendo strada l’ipotesi di anticipare la riduzione dell’Ires al 2016.
    L’obiettivo del premier Renzi è portare l’aliquota dal 27,5% attuale al 24% nel giro di due anni, magari riducendola nel 2016 di uno-due punti percentuali.
    Naturalmente bisognerà vedere che tipo di coperture verranno adottate, se pensiamo, come riporta il Corriere della Sera, che un punto percentuale dell’Ires vale 1,2 miliardi.
    La riduzione del carico fiscale sugli immobili, unita a quella sulle imprese e all’ipotesi di inserire i prepensionamenti comporterebbe costi importanti per lo Stato. Per questo motivo è bene attendere e vedere quali saranno i meccanismi elaborati dal Governo ed i pareri dell’Unione Europea.