Non sono bastati gli oltre 4,5 miliardi di euro versati in questi anni: l’Italia rischia di dover pagare a caro prezzo le quote latte.
Colpa di leggi comunitarie non rispettate e di multe non riscosse. E un’ulteriore beffa viene dal fatto che il regime di quote latte terminerà proprio quest’anno, il 31 marzo per la precisione.
Ma per le casse dello Stato la questione rischia di aver ripercussioni sul lungo periodo.
Proprio in questi giorni è arrivato un ulteriore deferimento da parte della Commissione europea nei confronti del nostro stato per “non aver assolto adeguatamente al proprio compito di gestione del recupero dei prelievi per la sovrapproduzione di latte”
In sostanza il Governo italiano non ha riscosso le cifre dovute dai produttori per il mancato rispetto delle norme sulle quote latte.
La nota di Bruxelles spiega così il provvedimento: “Nonostante le ripetute richieste della Commissione, risulta evidente che le autorità italiane non hanno preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici”.
Con ogni probabilità, dunque, l’Italia verrà condannata dalla Corte di Giustizia a pagare una corposa multa. La cifra dovuta all’Unione Europea è di 1,7 miliardi di euro, di questi 422 milioni sono stati già anticipati dallo Stato.
Proprio in questi giorni il Governo si era attivato inviando oltre 1.400 cartelle esattoriali ai produttori per recuperare questa somma.
Con la fine delle quote latte l’agricoltura italiana ed europea attraverserà una fase di transizione, aggravata dal periodo di recessione.
Vedremo quali saranno adesso gli investimenti dello Stato italiano. Come ha fatto notare il ministro delle politiche agricole Martina, in un’intervista a Repubblica, i fondi dedicati all’agricoltura potrebbero essere maggiori se non fosse per le suddette sanzioni.
Un esempio emblematico viene dal fondo stanziato all’interno della Legge di Stabilità per sostenere il latte di qualità. L’ammontare dell’investimento è di 100 milioni di euro per tre anni.
Una cifra che potremmo definire quasi irrisoria e che va al colpire un prodotto competitivo sul mercato interno ed internazionale.
Certamente la situazione delle multe sulle quote latte è paradossale, se pensiamo che in più di 20 anni l’Italia non è riuscita a risolvere la situazione, imponendo ai propri produttori di rispettare la normativa europea.
Sulla questione, come ha fatto notare lo stesso ministro Martina, ha pesato enormemente la propaganda di alcuni attori politici come la Lega Nord, che ha esplicitamente invitato gli agricoltori del Nord Italia a violare la legge sulle quote latte.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e colpiscono un settore strategico per l’economia italiana.