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    Il tredicesimo Rapporto Qualivita-Ismea, presentato ieri nel corso della “giornata della qualità agroalimentare” offre un quadro interessante sulle produzioni Igp e Dop. 

    L’Italia è da questo punto di vista il leader in Europa con 280 eccellenze registrate e un fatturato superiore ai 13 miliardi di euro.
    L’agroalimentare italiano è universalmente riconosciuto per la sua qualità, che abbraccia tra l’altro diversi settori: dal vino ai formaggi, passando per i salumi e la frutta.
    formaggioIl nostro Paese, però, può ancora migliorare se consideriamo che le prime 20 Dop e Igp nazionali sviluppano il 90% del fatturato. Tra queste ricordiamo il parmigiano reggiano, il grana padano, l’aceto balsamico di Modena, la mela dell’Alto adige, il prosciutto di Parma, il pecorino romano, il gorgonzola, la mozzarella di bufala campana, lo speck Alto Adige, il prosciutto San Daniele, la mela Val di non, il toscano, la mortadella Bologna, la bresaola della Valtellina Igp ed il taleggio.

    I margini di miglioramento vengono soprattutto dalla lotta contro l’Italian Sounding. In tutto il mondo specie negli Stati Uniti si cerca di imitare i prodotti italiani e di venderli come se fossero stati prodotti nel nostro Paese.
    Un’attività illegale che secondo Roberto Moncalvo, presidente nazionale di Coldiretti, potrebbe valere 300.000 posti di lavoro in più all’agroalimentare italiano.
    Sono particolarmente preoccupanti i dati degli Stati Uniti, dove tra l’altro l’appeal del Made in Italy è enorme. Non a caso, in base agli ultimi dati forniti dall’Istat e dal Mipaaf, le esportazioni italiane negli Usa nel 2015 valgono ben 3,2 miliardi di euro con una crescita del 20% rispetto al 2014.

    I prodotti più falsificati sono i formaggi. Negli Stati Uniti in nove casi su dieci il parmigiano reggiano ed il grana padano vengono sostituiti dal parmesan prodotto in Wisconsin ed in California. La produzione annuale di imitazioni dei formaggi italiani – riferisce Coldiretti – ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di quasi 2.228 milioni di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da aver superato addirittura la stessa produzione di formaggi americani come cheddar, colby, monterrey e jack. Tra i formaggi italiani Made in Usa più gettonati ci sono la mozzarella (79 %), il provolone (7%) e il parmesan (6%).
    Negli ultimi anni, però, anche l’olio extravergine d’oliva ed i salumi sono oggetto di contraffazione portando l’Italia ad intraprendere severe azioni di contrasto al fenomeno, come gli accordi stipulati con le piattaforme di e-commerce eBay ed Alibaba.
    La rete rappresenta, infatti, uno dei principali luoghi di diffusione di prodotti contraffatti: intensificare questo tipo di attività ispettiva sarà fondamentale per contrastare l’Italian Sounding e valorizzare le Dop e Igp nazionali.