Un altro, doloroso rinvio per la riforma del Terzo Settore. Il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Anna Finocchiaro, ha rinviato al 7 settembre il termine ultimo per presentare gli emendamenti alla riforma del Terzo Settore.
Non si tratta del primo rinvio, se pensiamo che il termine era già stato spostato dal 9 luglio al 21 luglio. Il dubbio a questo punto è se effettivamente il partito di maggioranza, il Pd, sia disposto a portare avanti una riforma molto discussa all’interno dei democratici (un nodo importante è il “ridimensionamento” del volontariato), ma allo stesso tempo invocata da gran parte della società civile.
In questa sede più volte abbiamo sottolineato quanto sia importante l’operato del no-profit per la società italiana. Proprio per questo motivo è necessario intraprendere un cammino di riforma che valorizzi i principi sani del mondo dell’impresa sociale ed utilizzi i giusti antidoti contro i fenomeni di natura corruttiva.
Un cammino riformatore che è pienamente condiviso dall’Alleanza delle Cooperative italiane, come dimostrato dalla legge di iniziativa popolare contro le false cooperative.
Il Terzo Settore si trova di fronte ad un bivio: gli scandali giudiziari che l’hanno colpito rischiano di minare in maniera irreparabile la propria immagine.
Una riforma che renda più intensivi i controlli nei confronti delle imprese sociali e che effettui un riordino dell’intera normativa sul no-profit è un intervento necessario per rafforzare la sua credibilità e per facilitare l’attività degli operatori sociali.