Chiamatela se volete moneta virtuale o secondaria, ma il Sardex è di fatto il primo circuito di credito commerciale in Italia, ed i risultati sono così positivi che la società alla base della moneta di scambio passa da “semplice” Srl a SpA con un capitale che schizza a 3 milioni di euro e che vede investire soggetti primo piano del panorama Fintech italiano.
La società sarda nata da un gruppo di giovani è ormai una realtà economica consolidata, che ha raggiunto i 100 milioni in operazioni/transazioni in 5 anni di attività un giro d’affari interessante, anche se non del tutto tramutabile in euro. Sardex ha conquistato Fondazione di Sardegna, Invitalia Venture, Innogest, Banca Sella Holding, Nice Group S.p.A. e MelPart S.p.A. E sarà quest’ultima ad esprimere il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione, che non poteva che essere anch’egli sardo: Stefano Meloni che dovrà guidare questa transizione e portare Sardex verso nuove mete.
Tutto questo però non modifica gli assetti societari, con la maggioranza del pacchetto azionario che resta in mano ai fondatori; un segnale da non sottovalutare, perché difficilmente gli investitori lasciano l’azienda in mano a chi ha avuto l’idea e ha portato avanti la fase di StartUp.
Per il momento abbiamo dei punti fermi inattaccabili a sostenere la bontà del progetto: 3.500 imprese iscritte, nove regioni oltre alla Sardegna in cui sono partiti dei circuiti simili che hanno creato un vero e proprio network. E poi, cosa difficile da trovare in tante società oggi, un codice etico da sottoscrivere per entrare nel circuito, a dimostrazione della finalità sociale oltre che economica del progetto.