Uno degli obiettivi principali del Governo Renzi è attuare un processo di semplificazione dell’attività amministrativa. Troppo spesso la burocrazia rallenta lo sviluppo economico del paese, frenando gli investimenti esteri.
Per questo motivo l’esecutivo ha previsto una serie di provvedimenti con l’obiettivo di rendere più facile la vita dei cittadini e trasformare la P.A. in un semplice strumento a servizio della comunità.
Tra le tante misure adottate, alcune sembrano possano avere riscontri positivi, come l’Anagrafe Unica, altri invece, su tutti l’Isee precompilato, hanno addirittura reso più complesso il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini e andranno certamente rivisti.
Un’altra innovazione in materia di semplificazione arriva dal settore edilizio. Anche in questo caso i criteri seguiti sono quelli della digitalizzazione e della standardizzazione della modulistica.
Proprio oggi abbiamo una scadenza importante su questo versante: Regioni ed Enti Locali devono, infatti, adattare i propri moduli Cil e Cila alla modulistica nazionale: La Cil è la cosiddetta comunicazione di inizio lavori, mentre la Cila è la comunicazione asseverata da un tecnico. Si tratta, in generale, di documentazioni necessarie per lo svolgimento di ristrutturazioni semplici.
La normativa precedente permetteva la massima discrezionalità da parte degli enti regionali e locali nel predisporre dichiarazioni, istanze ed altri tipi di moduli riguardanti la ristrutturazione degli edifici.
Entro la data odierna, invece, i comuni e le regioni dovranno rivedere la propria modulistica secondo le indicazioni nazionali. Allo stato attuale ci sono oltre 8.000 esempi diversi di comunicazioni di inizio lavori semplici.
Il Governo attraverso la seconda intesa Stato-Regioni ha voluto unificare questa enorme mole di documenti, conformandola a determinati standard nazionali, unici su tutto il territorio italiano.
Attraverso la prima intesa, invece, era stata disciplinata la modulistica sul permesso di costruire e la Scia, ovvero la segnalazione certificata di inizio attività, utilizzata soprattutto per le ristrutturazioni più elaborate.
Anche in questo caso, si è voluto agire nel senso della semplificazione e della centralizzazione, ragion per cui d’ora in avanti tutte le realtà locali non potranno discostarsi dalle direttive nazionali.
La maggior parte delle Regioni e dei Comuni sembrano essere al passo con le scadenze e dunque, entro oggi, dovrebbero adattare la propria modulistica a quella nazionale.
Non si può dire la stessa cosa, invece, per il processo di digitalizzazione. L’art. 24 del Dl n.90/2014, infatti, oltre a disciplinare la riforma dei moduli di certificazione, regolamenta anche l’informatizzazione dei procedimenti necessari per la ristrutturazione delle abitazioni.
Gli utenti devono essere in grado di compilare online la relativa documentazione, venendo a conoscenza del responsabile del procedimento e dei tempi necessari per l’adempimento della pratica.
In questo modo si renderebbe un enorme servizio ai cittadini e alle imprese, i quali potrebbero svolgere tutte queste incombenze burocratiche da casa, e si snellirebbe, inoltre, l’attività amministrativa.
Il processo di digitalizzazione della modulistica sembra, però, procedere a rilento. Sarà necessaria, infatti, l’attivazione dello Spid, il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini ed imprese che permetterà a questi ultimi di avere un identificativo online e di compilare in rete le varie istanze.
Il suddetto sistema dovrebbe essere operativo nel mese di Aprile, dunque anche l’informatizzazione delle procedure per la ristrutturazione degli edifici dovrà attendere qualche altro mese.