Incentivazione dei contratti a tempo indeterminato e rilancio dei consumi.
Sembrano essere questi due dei pilastri della nuova Legge di Stabilità. L’analisi degli specialisti si concentra in maniera dettagliata sugli effetti delle agevolazioni fiscali per chi assume lavoratori a tempo indeterminato, sottovalutando l’impatto dei provvedimenti a favore dei consumi.
I soggetti maggiormente coinvolti da tali misure sono le famiglie, soprattutto quelle dal reddito medio-basso.
Si discute e si discuterà sull’efficacia delle decisioni del governo Renzi sul tema della povertà, un fenomeno crescente anche nella società italiana. Vediamo, però, quali sono le azioni dell’esecutivo per aiutare le famiglie e rilanciare di conseguenza il livello dei consumi.
La misura più reclamizzata è certamente il bonus Irpef, i cosiddetti 80 euro in busta paga.
La Legge di Stabilità istituzionalizza questo aiuto per tutti quei lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito annuo compreso tra gli 8.145 ed i 26.000 euro annui.
Il bonus complessivo annuale è di 960 euro per i lavoratori che percepiscono uno stipendio fino a 24.000 euro, mentre diminuisce progressivamente per coloro che guadagnano dai 24.000 ai 26.000 euro annui.
Sono esclusi da questo intervento i pensionati, gli autonomi, i liberi professionisti, gli incapienti ed i disoccupati percettori di sussidi.
Gli aiuti non finiscono, però, con il bonus Irpef. Ci sono, infatti, anche una serie di erogazioni in favore delle famiglie, tra i quali il cosiddetto “bonus bebè”. Per ogni figlio avuto tra il 2015 ed il 2017, le famiglie riceveranno un assegno mensile, per un totale di 960 euro annui.
Potranno usufruire di questa agevolazione le famiglie il cui reddito lordo è inferiore ai 25 mila euro, mentre l’importo raddoppierà per quei nuclei familiari con un Isee fino a 7mila euro.
Ci sono, inoltre, erogazioni per le famiglie più numerose. In particolare, i nuclei con almeno 4 figli ed un Isee non superiore agli 8.000 euro potranno avere il cosiddetto “Bonus famiglie numerose”.
Ci sono, infine, fondi sociali strutturati per aiutare le famiglie più povere ed implementare i servizi in favore dei bambini.
Tra le risorse disponibili ci sono 100 mln per il rilancio delle strutture per l’infanzia; previsti anche 12 mln per il Fondo per l’agricoltura, il quale dovrà fornire derrate agricole alle famiglie meno abbienti; 5 mln, invece, verranno stanziati per le adozioni internazionali.