Uno fenomeno sempre più diffuso nel campo dell’alimentare è la commercializzazione di cibi “falsi”, ovvero di prodotti cui vengano attribuite determinate caratteristiche, soprattutto di provenienza, che in realtà non possiedono.
Il riferimento è soprattutto al Parmigiano reggiano, il formaggio pecorino, lo spumante: vengono venduti come prodotti italiani, quando in realtà non sono stati neanche lavorati nel nostro paese.
Il fenomeno in questione viene chiamato “Italian Sounding” perché di italiano, questi cibi, hanno appunto solo l’assonanza con i più famosi cibi nostrani; eppure riescono ad avere un mercato importante provocando non pochi danni al nostro Made in Italy.
I numeri riportati dall’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi del Ministero delle Politiche Agricole sono a dir poco inquietanti. Nel solo 2014 ci sono stati oltre 36mila controlli e circa 54.500 prodotti controllati, in tutto sono stati rilevate 359 notizie di reato, 4.276 contestazioni amministrative e 581 sequestri, per un valore complessivo di 42,8 milioni di euro.
Ci rendiamo perfettamente conto dell’imponenza del fenomeno. E non è un caso che proprio in occasione di Expo, gli organizzatori abbiano deciso di dedicare una serie di incontri sulla tematica, con l’obiettivo di mettere in guardia i consumatori e di sponsorizzare in tutto il mondo il vero Made in Italy.
C’è un impegno crescente, dunque, da parte dell’industria alimentare italiana, a garantire elevati standard di qualità e di sicurezza alimentare. A dichiararlo è Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, secondo il quale il settore ha investito nel 2014 il 2% del proprio fatturato, corrispondente a circa 2,6 miliardi di euro, in misure per la sicurezza alimentare.
Agisce in tal senso anche l’accordo stipulato con eBay per bloccare le vendite online di cibo. In questo modo è possibile controllare una grossa fetta del mercato dei “cibi falsi”, che proprio dall’e-commerce trae i maggiori proventi.
Grazie a questa intesa è stato subito possibile ricavare decine di segnalazioni di prodotti contraffatti, come il parmigiano sul mercato statunitense o il prosecco in quello tedesco ed quello italiano.
I principi della sicurezza alimentare e della qualità dei prodotti dovranno essere tutelati negli anni a venire, Expo 2015 e la Carta di Milano possono essere un importante veicolo promozionale in tal senso.