Il turnover nella pubblica amministrazione può avere inizio. Il Ministro Marianna Madia ha firmato la circolare che stabilisce il pensionamento obbligatorio per tutti i dipendenti che hanno maturato i requisiti pensionistici.
La vecchia normativa consentiva ai dipendenti della P.A. di restare in servizio per altri due anni una volta raggiunta l’età pensionabile.
Nel 2012 i lavoratori che hanno usufruito di questa opportunità sono stati circa 1.200, di cui 600 nel settore giudiziario. Secondo le elaborazioni del Ministero della Pubblica Amministrazione, queste stime vanno addirittura riviste al rialzo negli ultimi due anni.
La scarsa disponibilità economica dei cittadini, provocata da una recessione sempre più insistente, ha spinto molti lavoratori a scegliere di mantenere il proprio posto di lavoro fino ai limiti consentiti dalla legge.
Il cosiddetto trattenimento in servizio ha, però, frenato il turnover all’interno degli enti pubblici, impedendo il ringiovanimento del settore.
Il Decreto Legge n.90/2014 intende appunto operare nel senso del ricambio generazionale.
Il limite ultimo per poter usufruire del trattenimento in servizio era stato fissato nel 31 ottobre 2014: a partire da quella data l’amministrazione può decidere di rescindere unilateralmente il contratto con il proprio dipendente quando quest’ultimo ha raggiunto i requisiti di pensionabilità.
La circolare firmata in data odierna serve per disciplinare alcuni casi problematici, soprattutto nel settore giudiziario e sanitario.
Una di queste eccezioni riguarda il caso in cui il lavoratore ha raggiunto l’età pensionabile, ma non gli anni di servizio necessari. La circolare spiega questa fattispecie nel dettaglio: “in alcune ipotesi l’amministrazione è tenuta a proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente e tale prosecuzione non costituisce un trattenimento vietato dalla legge. Ciò si verifica, innanzitutto, quando il dipendente non matura alcun diritto a pensione al compimento dell’età limite ordinamentale o al compimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia”.
In questo caso“l’amministrazione deve proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente oltre il raggiungimento del limite per permettergli di maturare i requisiti minimi previsti per l’accesso a pensione non oltre il raggiungimento dei settant’anni di età”.
Per quanto riguarda, invece, i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari il trattenimento in servizio sarà ancora valido fino al 31 dicembre 2015. I dirigenti medici e del ruolo sanitario, infine, potranno rimanere in servizio fino a 70 anni in modo da raggiungere i 40 anni di servizio effettivo.