• Il mercato della “casa” è stato senza dubbio uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi economica.
    Basti pensare che dal 2007 al 2013, gli acquisti di immobili hanno subito un calo costante di anno in anno, facendo registrare un primo incremento solamente nel 2014 (+1,6% sul 2013, dati Istat).
    Anche i mutui concessi delle banche hanno coperto una quota del valore della casa sempre più bassa, arrivando nel 2013 a garantire al richiedente solamente il 55% dell’intero valore immobiliare.

    Cooperative EdiliIl 2014 ed il 2015 hanno visto una parziale ripresa del settore. Come riportato dal Corriere della Sera, le compravendite sono cresciute dello 0,8% nei primi tre mesi del 2015 ed il numero di domande di mutui presentate è aumentato del 72%.
    Ancora più rilevanti sono i dati sul tasso d’interesse. Il Quantitative easing, la misura di politica monetaria adottata dalla Bce, ha portato i tassi d’interesse ad essere al minimo storico, favorendo così l’acquisto di nuovi immobili e la richiesta di mutui.
    Sono innegabili, dunque, i miglioramenti del settore che dovrebbero spingere gli italiani a tornare a comprare. In realtà ci sono ancora parecchi limiti strutturali che vanno identificati in primo luogo nella pressione fiscale elevata.
    Imu, Tasi e prossimamente Local Tax: le tasse che colpiscono la casa sono numerose. In base ai dati dell’Agenzia delle Entrate il gettito derivato dalle imposte sugli immobili è passato dai 32 miliardi del 2011 ai 42 del 2014.

    Numeri che rendono l’idea dell’impatto della tassazione sulla casa per le casse dello Stato. Se l’obiettivo del Governo, però, è rilanciare i consumi deve passare senza indugi su un bene fondamentale per la programmazione della vita familiare.
    La continua rimodulazione delle imposte sui servizi locali, che avverrà per l’ennesima volta nella prossima Legge di Stabilità, non fa altro che confondere il contribuente ed alimentare il sentimento negativo verso la tassazione.
    Il Governo dovrà sfruttare il momento favorevole del settore, prevedendo agevolazioni per chi decide di acquistare un immobile. Su questo punto Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, l’Agenzia Nazionale Costruttori Edili, ha una proposta chiara «detassare fino al 2018 l’acquisto di case nuove ad alta efficienza energetica e esenzione per tre anni dal pagamento di Imu, Tasi e della futura Local tax, integralmente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi».
    L’esecutivo si trova, dunque, ad un bivio importante sul tema e la prossima Legge di Stabilità ci rivelerà che tipo di strada sarà intrapresa.