Categoria: Politica

  • Gardini Confcooperative

    Il Presidente Maurizio Gardini in un lungo editoriale su Huffington Post Italia lancia l’ennesimo allarme sulle opportunità negate al Sud e su come ci sia bisogno di ristabilire la capacità di competere del Mezzogiorno d’Italia.

    Gardini ConfcooperativeL’analisi del presidente di Confcooperative e di una delle cooperative più importanti del Paese, che proprio qualche giorno fa ha festeggiato i suoi 40 anni di attività, non lascia adito a dubbi, l’Italia per ripartire ha bisogno di fare in modo che innanzitutto il Mezzogiorno sia attrattivo per i propri giovani e anche per quelle di altre regione. Gardini evidenzia come il danno oltre che sociale, poiché si cancella la speranza e la capacità di incidere sulla realtà di intere generazioni, che lasciano le regioni del Sud al proprio destino a caccia di una migliore istruzione universitaria e di maggiori opportunità lavorative; sia economico poiché calcolando l’impatto della migrazione, le spese universitarie versate al Nord anziché al Sud, si può calcolare che in 10 anni ci siano stati 5 miliardi di euro in meno a disposizione delle regioni del Sud, cifre che ovviamente hanno un impatto devastante su un sistema dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione già fragile per motivi strutturali.

     


  • carlo-azeglio-ciampi

    Si è spento oggi in ospedale, all’età di 95 anni, Carlo Azeglio Ciampi. Nato a Livorno nel 1920, aveva ricoperto diverse cariche istituzionali. 

    Dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006 era stato il decimo presidente della Repubblica italiana, nonché uno dei più amati degli ultimi anni. È rimasto alla storia carlo-azeglio-ciampiper essere stato il Capo dello Stato che ha portato l’Italia dalla lira all’euro.
    Aveva ricoperto anche il ruolo di governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, prima di essere chiamato a guidare un governo tecnico (il cinquantesimo della Repubblica italiana) dall’aprile del 1993 al maggio del 1994 in seguito alla crisi del governo Amato. È stato tra l’altro il primo presidente del Consiglio non parlamentare.
    In seguito ha svolto altri incarichi di Governo come quello di Ministro del Tesoro e del Bilancio e della programmazione economica (1996-1997) e di Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999).


  • mafia dia

    Un cambio al vertice della Commissione bicamerale antimafia. Stando alle ultime indiscrezioni, la segreteria del Partito Democratico avrebbe deciso di non rinnovare l’incarico a Rosy Bindi in vista della scadenze intermedie dei ruoli delle Commissioni Parlamentari. 

    Una decisione che potrebbe essere collegata alle polemiche sulle elezioni regionali campane.
    mafia diaProprio qualche giorno prima delle consultazioni, la Commissione bicamerale antimafia guidata da Rosy Bindi presentò un dossier con la lista dei cosiddetti “incandidabili” in quanto oggetto di procedimenti giudiziari. Tra di essi era presente anche il candidato governatore del Pd ed attuale presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.
    Aldilà delle polemiche sulla questione De Luca, il partito democratico pare non essere soddisfatto dell’operato dell’attuale presidente della Commissione antimafia, alla quale viene attribuita una certa “timidezza” in merito ad alcune recenti inchieste sulla ‘ndrangheta calabrese.
    Il suo posto dovrebbe essere preso da Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico e Responsabile nazionale PD con delega alle Riforme. Tra gli altri incarichi ricoperti in passato da Fiano c’è anche quello di segretario del Copasir.
    Figlio di Nedo Fiano, uno dei pochi sopravvissuti alle deportazioni nel campo di concentramento di Auschwitz, Emanuele Fiano è particolarmente attivo sul fronte della promozione dei dialogo tra Israele e Palestina grazie all’attività dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’associazione Sinistra per Israele.


  • opencantieri mit

    Trasparenza ed innovazione. Sono questi i due principi alla base dell’apertura del portale OpenCantieri.
    Si tratta di un’iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che offrirà ai cittadini informazioni e numeri sullo stato di avanzamento dei lavori in 961 cantieri attualmente aperti su tutto il territorio nazionale.

    OpenCantieri utilizzerà i dati forniti dall’Allegato Infrastrutture 2015 e dai Contratti di programma ANAS e RFI. Sarà possibile così avere una serie di notizie sullo stato di avanzamento dei lavori, sull’entità dei finanziamenti, sul numero di ore effettivamente lavorate e sul termine dei lavori stessi.
    opencantieri mitCome dichiarato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, la piattaforma consentirà ai cittadini di esercitare un maggiore controllo sociale sul Ministero ed in generale sulla compagine governativa.
    L’Ocse ha già valutato OpenCantieri come una “best practice” da replicare anche in altre amministrazioni perché si basa sul principio della trasparenza e del controllo democratico dell’operato dei governanti.
    Insieme ad OpenCantieri sono stati presentati oggi difronte alla stampa altri due progetti di natura digitale: il nuovo sito del Mit e il portale OpenData.
    Quest’ultimo si inserisce nella scia di OpenCantieri fornendo, ad esempio, statistiche sull’incidentalità, sulle opere pubbliche, oltre agli importanti dati sulle concessioni autostradali in corso con un focus sulle società di gestione delle tratte, data e stato delle concessioni ed i relativi finanziamenti.
    Il nuovo sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti segue, infine, le linee guida di design per i siti web della Pubblica amministrazione emanati dall’Agenzia per l’Italia digitale nello scorso novembre.
    Sarà facilmente utilizzabile anche su smartphone e tablet e indicizzabile su Google.



  • Il Ddl Cirinnà è approdato in Aula al Senato, e mentre in queste ore si va avanti con i voti, vediamo quali sono le attuali posizioni e verso quale direzione i principali partiti cercheranno di far valere le proprie posizioni. Innanzitutto, c’è da dire che il percorso sulle Unioni Civili non sarà semplice, poiché maggioranza e opposizione non raggiunto l’accordo per il taglio degli emendamenti, che saranno circa 125, mentre si propendeva per un accordo che ne facesse decadere molti, accorpandone altri per un totale di 30.

    unioni_civili_cirinna_senatoAll’interno dello stesso Partito Democratico non mancano i distinguo, per una legge che in alcuni passaggi mette in crisi l’area cattolica dei Dem, che oltre a chiedere libertà di coscienza, parlano chiaramente di voto contrario su almeno 3 emendamenti; quello più discusso sarà certamente quello sulle adozioni e sull’inasprimento delle pene per l’utero in affitto, pratica già vietata per legge nel nostro Paese.

    Così, mentre il Premier Renzi cerca di tenere la barra dritta sulla via di una riforma che la stessa Unione Europea ci chiede, e l’opinione pubblica sull’onda delle manifestazioni di molti artisti anche ieri sera al Festival di Sanremo, come Arisa, Noemi e Ruggieri, si aspetta una svolta che riconosca i diritti per le coppie omosessuali. In Senato oggi pomeriggio sarà battaglia a colpi di voti e, viste le tante sfaccettature contenute in questo Ddl e nei tanti emendamenti, non mancheranno le sorprese.

    Che la posizione sia critica anche tra i banchi dell’opposizione lo dimostrano le spaccature all’interno della Lega e di Forza Italia, oltre ai continui cambi di rotta dei grillini eletti, che da un tweet di Beppe Grillo all’altro vedono cambiare la propria posizione, passando da strafavorevoli, a liberi di votare secondo coscienza, per poi tornare ad un favore di massima, ma non per tutto… Insomma, il Movimento 5 Stelle che su molti emendamenti sarà il vero ago della bilancia potrà avere la responsabilità di far o meno passare questa legge, così da dare alle coppie omosessuali molti diritti delle coppie etero sposate.

    Sicuramente, la norma su cui ci saranno maggiori distinguo e defezioni anche all’interno della stessa maggioranza sarà quella sulla possibilità per coppie dello stesso sesso di adottare un bambino, tema delicato, su cui si sono registrata tantissime posizioni contrastanti. Vedremo nel corso del pomeriggio come evolverà il Ddl Cirinnà al Senato e se domattina l’Italia si sveglierà con una legge in linea con quelle europee, oppure, resteremo ancora lontani da una soluzione che tuteli l’amore tra persone dello stesso sesso.

     



  • Quella del diritto alla salute, attraverso una sanità pubblica non più succube delle assicurazioni personali, fu la più grande battaglia che l’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha portato avanti, pur non ottenendo i risultati sperati per la contrarietà nel congresso dei Repubblicani e delle lobby delle assicurazioni e delle cliniche private. Ma il tema, in tempo di crisi, sembra stare a cuore a sempre più americani, anche tra gli elettori del GOP (Grand Old Party), così Donald Trump che nella notte ha trionfato in New Hampshire strizza l’occhio ad ampliare le fasce coperte dalla sanità pubblica, sottolineando come questa scelta effettuata dal Canada possa avere aspetti positivi anche negli Stati Uniti, per migliorare e allungare la vita dei cittadini statunitensi.

    Salute_PrimarieUSA_TrumpIn questo modo, il mondo Repubblicano, cerca di togliere anche ossigeno a Hillary Clinton che fa del tema della salute pubblica e della sanità per tutti un proprio cavallo di battaglia, tanto da arrivare a parlare di una vera e propria Hillary’s Care, cioè una norma che estenda la così detta “Obamacare”.

    Di certo, questo tema tornerà al centro del dibattito politico in entrambi gli schieramenti, visto che in entrambi i partiti cresce l’interesse degli elettori, per una sanità pubblica come diritto di tutti. Così, mentre in America si pensa ad ampliare le funzioni pubbliche, in Italia dopo anni di sprechi e ruberie si pensa invece a tagliare la sanità pubblica, andando ben oltre le spese inutili… Chi avrà ragione? E soprattutto, il nostro modello sanitario tanto apprezzato all’estero meriterebbe forse una “ristrutturazione” fatta di uomini onesti e con un’etica, anziché di puri e semplici tagli lineari che penalizzano ancora di più le aree svantaggiate del Paese (soprattutto quelle rurali del Mezzogiorno), facendo aumentare i viaggi della speranza e il turismo sanitario, anche verso Paesi dell’Est che offrono assistenza a basso costo… e spesso a basse garanzie…


  • due anni di governo

    #ventiquattro: con questo hashtag il premier Matteo Renzi ha voluto festeggiare i due anni di governo, che verranno celebrati ufficialmente il 22 febbraio giorno dell’insediamento.
    Per l’occasione l’esecutivo ha pubblicato sulle proprie pagine ufficiali (Facebook, Twitter, canale YouTube e sito istituzionale) le slides che raccontano i numeri di questi ventiquattro mesi al governo ed un video che mostra i momenti salienti dell’esperienza governativa.

    Matteo Renzi ha insistito molto negli ultimi mesi sul tema della “svolta” e della “ripresa” dell’Italia. Un cammino contraddistinto dall’attuazione di alcune due anni di governoriforme strutturali (su tutte il Jobs Act e la riforma istituzionale) e dal miglioramento di alcuni indicatori economici.
    Non è un caso che la prima slide presentata dal Governo riguardi proprio il tasso di disoccupazione, sceso in due anni dal 13,1% all’11,4%.
    Tra gli altri macro-indicatori ci sono quelli sulla disoccupazione giovanile, sul prodotto interno lordo e sulle ore di cassa integrazione, mentre trovano spazio anche i risultati in termini di semplificazione e trasparenza della pubblica amministrazione, fisco, investimenti e digitale.
    Ecco di seguito le slides che sintetizzano, secondo il Governo, gli ultimi ventiquattro mesi ed il video che mostra i momenti più rilevanti come l’insediamento della compagine governativa, l’elezione del Presidente della Repubblica e l’inaugurazione di Expo 2015.

     



  • Sono passati 71 anni da quando il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, svelando all’Europa intera il vestito dell’orrore che aveva indossato negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

    Oggi sono pochi i sopravvissuti del terrore scientifico applicato dalla Germania nazista, ma è ancora forte il ricordo ed il trauma culturale.
    L’Italia commemora questa giornata con una serie di eventi, mostre, convegni e momenti di riflessione per non dimenticare quanto accaduto 71 anni fa e soprattutto comprendere quello che Hannah Arendt definì “La banalità del male”.
    mattarella giornata della memoriaUn male che si manifesta non solo attraverso le decisioni delle alte cariche dello stato, ma anche con il comportamento accondiscendente o indifferente dei cittadini normali, permettendo così all’orrore di diffondersi in maniera silenziosa.
    Meditare e tramandare, cari giovani presenti. E’ questo l’autentico e irrinunciabile significato del Giorno della Memoria“. Con queste parole il capo dello Stato Sergio Mattarella ha concluso il suo discorso sulla Giornata della Memoria.
    Il presidente della Repubblica ha sottolineato come anche oggi odio, fanatismo e aberrazioni spargano sangue innocente in tante parti del mondo. Ecco perché la lezione della Shoah diventa ogni anno di un’attualità disarmante e va diffusa e conosciuta in maniera puntuale
    Anche il premier Matteo Renzi questa mattina ha voluto ricordare le vittime dell’Olocausto attraverso il proprio profilo Twitter, rivolgendo un pensiero in particolare a Nedo Fiano, sopravvissuto di Auschwitz: “Ricordo i viaggi ad Auschwitz con Nedo e gli studenti. MAI più!”
    Il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina ha riportato, invece, una frase di Primo Levi che spiega al meglio il senso della giornata “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario“.
    Sono arrivati tweet anche da Maria Elena Boschi ed Angelino Alfano, mentre il presidente del Senato Pietro Grasso ha parlato nel corso della presentazione del documentario Salvate Tutti : “Scopo della Giornata della Memoria è conservare il ricordo dell’orrore sorto nel cuore dell’Europa, delle vittime, del dolore, ma al contempo anche l’esempio di tante persone giuste”.

    Cooperative Italia si unisce al ricordo delle figure istituzionali. Il dolore e l’odio non conoscono epoca storia: ricordare è un atto dovuto alla civiltà umana, un attestato di fede nelle sue capacità di elaborazione del passato.



  • Il Primo Ministro Matteo Renzi è intervenuto nel corso di un’intervista rilasciata a Claudio Tito su Repubblica Tv.
    Tra i tanti temi affrontati c’è quello delle riforme dopo l’approvazione del Ddl Boschi avvenuta ieri alla Camera, ma anche la politica internazionale ed il problema dell’immigrazione.

    Nelle prossime settimane aboliremo il reato di immigrazione clandestina e saremo invece più severi e celeri nelle espulsioni per chi delinque. C’è una presenza renzi istatcapillare delle forze dell’ordine sul territorio per garantire la sicurezza. Per ogni euro investito in sicurezza bisogna, però, investire un euro in cultura, così come abbiamo fatto noi. È una cosa controcorrente ma il terrorismo è anche e soprattutto un problema culturale”.
    Un accenno importante, poi, anche alla riforma istituzionale con il referendum che il Governo ha intenzione di portare avanti per l’approvazione del Ddl Boschi: “Dopo il passaggio al Senato partiremo subito con la campagna referendaria, già ad Aprile. Se perdo, non solo me ne vado a caso ma mi ritirerò dalla carriera politica perché si tratterebbe di una forte presa di posizione contro quanto abbiamo fatto in questi mesi. “.
    Un’altra questione all’ordine del giorno è quella relativa al sindaco di Quarto, con il sindaco del Movimento 5 Stelle che, dopo le accuse di essere influenzato dalla camorra, è stato formalmente espulso dal movimento: “Su questi temi io sono estremamente garantista. Avrebbe dovuto denunciare chi la stava minacciando, ma non avrebbe dovuto dimettersi. Il Movimento 5 Stelle non ha il monopolio dell’integrità morale e questo noi lo sappiamo da sempre”



  • Matteo Renzi come Silvio Berlusconi.
    L’accostamento non riguarda i valori politici incarnati, lo stile comunicativo o il tipo di politica personalista portata avanti dai due, ma il loro carattere polarizzante.

    Detto in termini poco aulici: Matteo Renzi, come Silvio Berlusconi, o lo si odia o lo si ama. È questo il risultato dell’indagine effettuata dall’istituto Demos per Repubblica.
    Nel 2015 il personaggio più amato è stato proprio l’attuale Premier. Il 19% degli intervistati lo ha votato come personalità migliore del 2015; alle renzisue spalle si sono classificati il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (7%) ed il leader della Lega Nord Matteo Salvini (6%).
    Svolgono ruoli da comprimari, invece, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Luigi Di Maio e gli altri leader politici.
    Ma a Renzi spetta anche un altro primato che lo renderà certamente meno orgoglioso. Sempre secondo l’indagine condotta da Demos l’ex sindaco di Firenze è anche il personaggio peggiore dell’anno appena trascorso.
    Gli italiani gli hanno assegnato la palma della personalità meno apprezzata con una percentuale molto elevata (25%). Il secondo è l’altro “Matteo d’Italia”, ovvero Salvini, con il 12% dei voti. Terzo Berlusconi (7%).
    Con il passare dei giorni, dunque, e l’approvazione di alcune riforme molto discusse come il Jobs Act, la Buona Scuola e quella della legge elettorale, si accentua il carattere polarizzante di Matteo Renzi, una caratteristica tipica dai leader politici e particolarmente accentuata nel nostro Paese.
    L’era del “berlusconismo” potrebbe, dunque, essere tramontata definitivamente dando vita un altro periodo all’insegna della polarizzazione dello scontro politico e della creazione di una issue non più attorno a temi e valori definiti, ma piuttosto riguardo alle scelte politiche del premier.
    Sarà, dunque, un “gufi” vs sostenitori del premier in un duello per certi aspetti molto italiano, ma rappresentativo delle attuali tendenze e forme della politica nostrana ed internazionale.



  • L’Istituto Piepoli ha effettuato un sondaggio sulle maggiori personalità politiche italiane, le intenzioni di voto, l’andamento dell’economia ed i fatti che hanno caratterizzato il 2015.

    L’evento che in assoluto ha colpito più di tutti gli italiani sono stati gli attentati di Parigi e di Charlie Hebdo, seguiti dall’emergenza migranti e dall’avanzata rapida dello Stato Islamico tra Siria ed Iraq.
    Dal sondaggio realizzato emergono anche alcuni dati interessanti sulla situazione politica italiana.
    IMG_1820Si conferma, ad esempio, il crollo della fiducia nei confronti del Governo Renzi. Il 61% degli intervistati dichiara di non avere fiducia dell’esecutivo contro il 37% che dice di avere abbastanza o molta fiducia.
    In pochi mesi c’è stato un’erosione improvvisa del livello di appeal del Governo, se pensiamo che a maggio, sempre secondo l’istituto Piepoli, la percentuale di intervistati che si fidava dell’operato di Renzi e dei suoi ministri era sopra il 50%.
    Tra i membri dell’esecutivo, quello che riscuote maggiore fiducia è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, davanti al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
    All’ultimo posto troviamo invece il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, preceduto dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica Stefania Giannini.

    Le intenzioni di voto confermano il parziale declino di Renzi e del Partito Democratico. Il 32% voterebbe il Pd, ma il Movimento 5 Stelle dista solamente 4 punti percentuali.
    Più indietro, invece, la Lega Nord con il 15% e Forza Italia con il 9,5%.
    Per quanto riguarda, invece, le personalità politico-istituzionali, quello che suscita maggiore apprezzamento è ancora una volta il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nel quale ripongono la loro fiducia il 61% degli intervistati, davanti all’esponente del Movimento 5 Stelle e vice presidente della Camera Luigi Di Maio (40%) e a Matteo Renzi (39%).
    Stabile, invece, il livello di fiducia verso la situazione economica, con il 65% degli intervistati che prevede un 2016 positivo per la propria famiglia (stessa percentuale dell’anno scorso).



  • Il classico messaggio di fine anno del Capo dello Stato sarà più informale rispetto alle abitudini.
    Niente scrivania presidenziale, ma una location più familiare.

    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di adottare un profilo più intimo e vicino al sentore dei cittadini.
    Per questo motivo, sta scegliendo in maniera accurata insieme al suo staff il luogo dove terrà il discorso delle 20:30 a reti unificate.
    mattarella expoTra le ipotesi vagliate c’è quella di parlare agli italiani dal suo appartamento del Quirinale, in una stanza più familiare, che sia lontana dal formalismo dello studio presidenziale e che rifugga qualsiasi sfarzo.
    Mattarella ha intenzione, inoltre, di ridurre i tempi del discorso, non portandolo oltre i venti minuti.

    Per quanto riguarda, invece, i contenuti saranno tre gli argomenti principali: lavoro, immigrazione e terrorismo.
    Sono tre questioni che hanno caratterizzato il 2015 della comunità nazionale ed internazionale e che, per motivi diversi, preoccupano i cittadini italiani.
    L’invito di Mattarella sarà ad avere coraggio e a ritrovare l’orgoglio di essere italiani. La fase di recessione non è ancora passata, ma gli indicatori macroeconomici indicano che l’Italia è in fase di ripresa.
    Il 2016 dovrà essere l’anno del ritrovato ottimismo e della voglia di mettersi in discussione e dimostrare che anche l’Italia può essere un punto di riferimento per l’economia italiana.
    Il contenuto dovrebbe essere molto diverso dal discorso effettuato il 21 dicembre scorso davanti alle alte cariche dello Stato.
    In quell’occasione Mattarella affrontò numerose questioni politiche come quella del salvataggio delle banche e delle riforme istituzionali; la sera del 31 dicembre il Presidente della Repubblica toccherà solo trasversalmente queste tematiche per parlare direttamente alla pancia e al cuore degli italiani.