• coltivare il futuro ferrocinto

    È stato presentato oggi presso l’azienda Tenute Ferrocinto a Castrovillari (Cosenza) il progetto Coltivare il futuro, il protocollo d’intesa stipulato da Unicredit con il Mipaaf per favorire l’accesso al credito delle aziende agricole. 

    Non è possibile che la Germania esporti più di noi. Dobbiamo cambiare marcia anche perché le imprese che esportano di più sono anche quelle che guadagnano di più e che riescono ad accedere al credito più facilmente “.
    coltivare il futuro ferrocintoCon queste parole Ciro Fiorillo, Deputy Regional Manager Sud di Unicredit, commenta il lancio di Coltivare il futuro. L’obiettivo di Unicredit, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, è sviluppare il sistema agricolo italiano, fornendo alle aziende nostrane una serie di strumenti finanziari e non per competere al meglio sui mercati esteri.
    Nel 2015 l’agricoltura ha sorretto, per certi aspetti, il Pil italiano grazie al rendimento del Made in Italy. Il valore aggiunto del comparto agricolo ha registrato aumenti in volume del 3,8%, mentre l’industria in senso stretto e i servizi si sono resi protagonisti di variazioni positive rispettivamente dell’1,3% e dello 0,4%.
    L’ecosistema imprenditoriale agricolo è composto, però, prevalentemente da piccole aziende che a causa della loro dimensione ridotta esportano una quantità esigua di prodotti, non riuscendo così a sfruttare l’enorme richiesta di specialità italiane.

    Sono necessarie allora misure che incentivino l’aggregazione e l’internazionalizzazione. Il progetto Coltivare il futuro si sviluppa attraverso tre pilastri.
    Il primo riguarda l’accesso al credito. Viene messo a disposizione un plafond da 6 miliardi di euro per i prossimi tre anni, con un un miliardo destinato solo a Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
    coltivare il futuroLe imprese agricole potranno beneficiare di prestiti a tassi agevolati coperti dalla garanzia pubblica di Ismea. La prossima tranched cover, che dovrebbe essere sbloccata nei prossimi giorni, sarà di 300 milioni di euro e sarà rivolta a chi è iscritto come imprenditore agricolo nella sezione speciale della Camera di Commercio. Come sottolineato da Antonio Riccio, Referente Stakeholder Region Sud di Unicredit, le misure di Coltivare il futuro sono compatibili con il Psr. Si tratta, quindi, di un’ulteriore risorsa per gli agricoltori che permetterà loro di lanciare progetti di investimento.

    L’iniziativa, però, non si limita all’accesso al credito. Coltivare il futuro poggia, infatti, su altri due pilastri: la formazione e l’innovazione. Già adesso Unicredit è attiva in tutta Italia nel campo della formazione: nel 2015 sono stati svolti oltre 300 corsi rivolti sia ai clienti della banca che ai comuni cittadini.
    Un elemento, quello della formazione, che l’istituto bancario intende sviluppare maggiormente attraverso l’istituzione dell’Agri Business School, un vera e propria scuola che toccherà i seguenti ambiti:

    • Conoscenze finanziarie;
    • Export Management;
    • Innovazione.

    Solo puntando sulla formazione potremo avere degli operatori realmente consapevoli delle opportunità offerte dal mercato e degli strumenti necessari per coglierle.
    L’ultimo pilastro del progetto è rappresentato dall’innovazione tecnologica. Per questo nasce “Value for Food“, l’iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope Spa (azienda leader in tecnologia e know-how per il digitale nell’Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici.
    Unicredit intende dotare le aziende agricole di strumenti innovativi per la promozione del Made in Italy e la difesa contro l’Italian Sounding e la contraffazione alimentare.
    Durante la presentazione dell’iniziativa erano presenti diversi imprenditori calabresi, tra i quali Giuseppe Nola, presidente di Campoverde Spa, e Camillo Nola, presidente della cooperativa Asso.La.C. e di Confcooperative Calabria. Il mondo dell’impresa agricola calabrese ha sottolineato la necessità di incentivare l’aggregazione e di tutelare il reddito dei produttori, dando così slancio ad un settore che sia a livello nazionale che regionale mostra enormi potenzialità e che attrae un numero sempre maggiore di giovani.