• In questi giorni di dibattito sul Jobs Act e sulla Legge di Stabilità, si parla tanto di costo del lavoro. Le imprese sono spesso costrette a sopportare oneri eccessivi, che esulano dalla retribuzione dei propri lavoratori dipendenti. Parliamo ovviamente dei contributi fiscali e di tante altre spese che rendono la vita difficile alle aziende. Assumere è diventato un costo sempre più insostenibile.
    Ecco perchè le associazioni di rappresentanza degli imprenditori chiedono di diminuire le tasse (una su tutti l’Irap), in modo da creare più opportunità di lavoro.

    27102014I dati forniti dall’Istat, in riferimento all’anno 2012, ci aiutano ad avere un quadro più chiaro della situazione. Ma cosa ancora più rilevante, ci permettono di effettuare un’analisi comparata tra il costo del lavoro in Italia e quello negli altri paesi europei.
    Ne viene fuori un ritratto per certi aspetti sorprendente. Il costo del lavoro medio per ogni dipendente è di 41.300 euro in quelle aziende con più di 10 dipendenti nel settore dell’industria e dei servizi.
    Di questa cifra, però, poco meno di 30.000 euro sono destinati alla retribuzione del lavoratore, il resto, infatti, viene versato come contributi sociali (si parla di una cifra superiore agli 11.000 euro), i quali, dunque, incidono sul costo del lavoro per il 27,3%.
    Il peso dei contributi risulta essere sopra la media dei paesi dell’Unione Europea, che è del 23%. Solo la Francia e la Svezia presentano livelli superiori all’Italia. Questo dato dimostra come l’incidenza della tassazione sia effettivamente pesante nel nostro Paese.

    Sorprende, invece, il confronto con gli stati europei in materia di retribuzione. Qui, l’Italia fa registrare dei numeri inferiori alla media. La retribuzione lorda oraria, infatti, di un lavoratore dipendente italiano è di 19,9 euro l’ora, mentre la media europea è 21,2 euro. Stesso discorso per il costo del lavoro orario, 27,5 euro in Italia contro i 28,4 dei paesi dell’Eurozona.

    Provando a riassumere questi dati, l’Italia si trova sopra la media in quanto ad incidenza dei contributi sul costo del lavoro e sotto la media europea come retribuzioni. Qualcuno potrebbe azzardare che il livello dei salari è strettamente collegato alla tassazione troppo elevata, poichè costringe i datori di lavoro a pagare di meno i propri dipendenti.
    Difficile stabilire un rapporto di causa-effetto certo. Ovviamente un abbassamento del peso dei contributi potrebbe avere degli effetti importanti, sia in termini di posti di lavoro creati che di innalzamento delle retribuzioni medie dei lavoratori dipendenti.