• Lavoro: nel primo trimestre mezzo milione di occupati in più. Aumentano i costi

    L’Istat, nella nota sul mercato del lavoro, riporta che gli occupati nel primo trimestre 2023 sono cresciuti di oltre mezzo milione.

    Il mercato del lavoro italiano sta mostrando segnali di ripresa, con l’aumento dell’occupazione e il calo dei disoccupati e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni. Nonostante ciò, l’aumento dei costi del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) e degli oneri sociali indica la necessità di ulteriori interventi per sostenere la crescita economica e l’occupazione nel paese.

    Nel primo trimestre 2023 gli occupati sono cresciuti di oltre mezzo milione ed è l’ottavo trimestre consecutivo che si osserva un aumento tendenziale dell’occupazione.

    È quanto riporta l’Istat nella nota sul mercato del lavoro nel primo trimestre dove indica un aumento di 513 mila occupati rispetto al primo trimestre 2022 (+ 2,3%) e una crescita rispetto al trimestre precedente di 104 mila unità (+0,4%).

    L’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% rispetto al primo trimestre 2022.  Rispetto al primo trimestre 2022, prosegue il calo dei disoccupati (-76 mila in un anno, -3,5%) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-558 mila, -4,3%).

    LIstat segnala un rilevante aumento del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) nel primo trimestre che raggiunge valori tra i più alti in serie storica.

    Rispetto al trimestre precedente, la crescita è dell’1,8% con un aumento sia delle retribuzioni (+1,2%) sia, in misura maggiore, degli oneri sociali (+3%). Su anno la crescita è ancora più intesa (+3,9%), con un +3,4% per la componente retributiva e un +5,4% e per gli oneri sociali.

    All’aumento delle retribuzioni concorrono gli importi una tantum, mentre l’aumento degli oneri sociali è legato al restringimento degli interventi di decontribuzione del 2021-2022.