• In Italia è sempre più difficile ottenere un finanziamento. Lo sanno le migliaia di famiglie e piccole imprese che faticano a portare avanti la propria attività quotidiana, tra un mutuo inarrivabile ed attrezzature impossibili da acquistare.
    Il sistema creditizio italiano presenta numerosi punti critici, soprattutto dal punto di vista burocratico.
    Ne risentono in maniera evidente consumi ed investimenti, da sempre l’asse portante di qualsiasi sistema economico.

    Il mondo dei finanziamenti alle Pmi necessitava di un intervento rigenerante ed in parte è arrivato.
    Il Ministero dello Sviluppo economico ha istituito un bando per tutti quei soggetti che non riescono ad ottenere un prestito bancario, ma che risulta necessario per lo svolgimento della propria attività.
    Questi ultimi potranno ottenere un finanziamento di 25.000 euro, che potranno diventare 35.000 euro, se le ultime sei rate sono state pagate puntualmente e se i risultati intermedi del progetto presentato sono stati raggiunti.
    Ma vediamo nel dettaglio quali soggetti possono partecipare e per quale tipo di attività.

    spese condominialiPotranno partecipare al bando tutti i lavoratori autonomi ed i professionisti, quali medici, avvocati, notai, consulenti del lavoro, ecc., che siano titolari di una partita Iva da meno di 5 anni e che abbiano meno di 5 dipendenti.
    A questi soggetti vanno aggiunti le ditte individuali, anch’esse con partita Iva aperta da meno di cinque anni e meno di 5 dipendenti, e società di persone, società cooperative e società a responsabilità limitata con titolarità della partita Iva posseduta da meno di cinque anni e con meno di dieci dipendenti.

    S tratta in sostanza di piccoli professionisti che hanno iniziato da poco la propria attività autonoma e che presentano un fatturato non elevato. Il limite per poter accedere al finanziamento, infatti, è di 200.000 euro di ricavi lordi annui ed un attivo patrimoniale inferiore ai 300.000 euro annui.
    I soggetti partecipanti al bando dovranno presentare il relativo progetto al Mise, indicando le motivazioni della richiesta di finanziamento. In particolare i fondi ricevuti potranno essere utilizzati solamente per l’acquisto di beni, comprese le materie prime e tutte le attrezzature necessarie per portare avanti la propria attività lavorativa, l’assunzione di nuovi dipendenti ed il pagamento di corsi professionali utili per lo svolgimento della propria iniziativa imprenditoriale.
    Potranno usufruire dei suddetti corsi sia i professionisti stessi che i propri lavoratori dipendenti.
    L’investimento totale del Governo è di 40 milioni di euro, 30 messi a disposizione dal Mise e 10 dal Movimento 5 Stelle, che ha deciso di finanziare il progetto rinunciando a parte dei propri emolumenti.