L’Ocse ha effettuato un’analisi sull’età media dei lavoratori nei paesi avanzati dal 2004 al 2014, concentrandosi in particolar modo sugli over 65.
L’innalzamento dell’età pensionabile, la crescita della speranza di vita e le difficoltà trovate dai giovani ad entrare nel mondo del lavoro hanno causato l’aumento del numero dei lavoratori over 65.
L’analisi dell’Ocse prende in considerazione i tredici paesi più avanzati, ovvero Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Svizzera, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Polonia, Gran Bretagna ed Olanda.
Secondo i calcoli dell’organizzazione internazionale, tutti i paesi elencati, eccetto la Polonia, hanno visto aumentare la propria percentuale di lavoratori over 65. Il caso polacco è sicuramente particolare: si tratta, infatti, di un’economia estremamente dinamica ed in crescita che riesce ad inserire, ancora oggi, numerosi giovani nel sistema lavoro.
Gli altri paesi avanzati, al contrario, presentano una tendenza comune, ovvero un invecchiamento progressivo della propria forza lavoro.
In base alle elaborazioni di Ocse è possibile anche dare uno sguardo alle variazioni percentuali, per verificare quali paese siano stati protagonisti del maggiore incremento percentuale dei lavoratori over 65.
I due leader in questa speciale graduatoria sono Francia e Germania, con una variazione positiva dal 2004 al 2014 rispettivamente del +127,3% e del +107,1%. Seguono Olanda (+97,4%) e Australia (+89,2%).
Se escludiamo la Polonia che ha visto, come accennato in precedenza, addirittura un ringiovanimento della propria forza lavoro (-21,3%), gli altri paesi con una variazione percentuale minore sono Spagna (+6,2%), Giappone (+7,6%) ed Italia (+15,6%).
Nel nostro paese i lavoratori over 65 rappresentano il 3,7% della forza lavoro, una percentuale che colloca l’Italia all’undicesimo posto nella graduatoria tra i paesi avanzati. Solo Spagna (1,7%) e Francia (2,5%) presentano percentuali più basse.