Nel 2015 le imprese italiane tornano a mostrare un ritmo di crescita sostenuto.
È questo il responso incoraggiante del rapporto di Unioncamere sul tasso di natalità e mortalità delle aziende italiane.
Dopo anni di stagnazione e crescita pressoché inesistente, aumenta in maniera considerevole il numero di nuove imprese in Italia, tornando così ai livelli di crescita pre-crisi.
Sono in tutto 6.057.647 le imprese registrate al 31-12-2015. Nel 2015 ci sono state 372.000 nuove iscrizioni nel Registro delle Imprese a fronte di 327.000 cessazioni, con un saldo positivo di 45.000 unità.
Il tasso di crescita, dato dal rapporto tra il saldo tra iscrizioni e cessazioni rilevate nel periodo e lo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato, è di +0.75%. Se escludiamo l’eccezione positiva fornita dal 2010, l’Italia non mostrava un ritmo di crescita così sostenuto dal 2007, ovvero prima dell’avvento della crisi.
Le buone notizie non arrivano solamente dai dati generali sul numero di imprese, ma anche sulla composizione delle stesse.
Il miglioramento più evidente riguarda, infatti, le imprese di giovani, donne e stranieri. Nel 2015 sono 624mila le aziende composte da giovani under35: il saldo tra cessazioni ed iscrizioni è di +66.202 unità.
Su questo numero hanno influito gli incentivi previsti per la creazioni di startup e PMI innovative che hanno favorito lo sviluppo di realtà imprenditoriali a componente prevalentemente giovanile.
Stesso discorso per le imprese di donne e di stranieri. Al 31-12-2015 erano 1,3 milioni le imprese costituite da donne con un saldo positivo di +14.300.
Le aziende composte da stranieri, invece, sono 551.000 con un saldo tra cessazioni ed iscrizioni di +32.000.
Si registrano miglioramenti su tutto il territorio nazionale. Delle 45.181 aziende in più fatte rilevate nel 2015, 20.317 sono nel Mezzogiorno. Tutte le regioni, eccezion fatta per la Basilicata, hanno fatto meglio rispetto al 2014.
Il Lazio presenta il tasso di crescita maggiore (+1,8%), seguito da Campania (+1,04%) e Friuli Venezia Giulia (+1,02%).
Sono particolarmente interessanti i dati sulla forma giuridica scelta per aprire una nuova attività d’impresa. Presentano una crescita sostenuta le società di capitali (+55.904 unità), con una variazione positiva del 3,8% sull’anno 2014.
Bene anche le cooperative, classificate da Unioncamere sotto la dizione “Altre imprese”. Quest’ultima categoria fa registrare una crescita di 4.348 unità tra cessazioni e nuove iscrizioni.
I settori più dinamici sono, infine, quelli del commercio (+11.990 unità), turismo (+11.263) e servizi alle imprese (+9.409), mentre mostrano un saldo negativo le le costruzioni (-6.055 imprese), l’agricoltura (-5.460) e le attività manifatturiere (-2.416).