• Una ricerca dell’IRI, presentata la settimana scorsa al Vinitaly nel corso della tavola rotonda “Il vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera”, descrive i consumi di vino degli italiani nel 2015. 

    L’indagine ci permette di valutare innanzitutto dove i consumatori italiani generalmente acquistano una bottiglia di vino e soprattutto che tipo di prodotto scelgono.
    vino cileLa maggior parte degli italiani compra vino nei supermercati e predilige sempre di più una specialità di qualità. Non è un caso che nell’anno appena trascorso sia cresciuto il consumo delle denominazioni d’origine (+1,8%) e del biologico (+29%).
    Bene anche il bianco fermo (+4,8%), il bianco frizzante (+4,9%), il rosato frizzante (+7,6%), mentre continua a crescere a ritmi sostenuti lo spumante (+7,8%); cala, invece, il consumo di vino in brik (-1,6%).
    Particolarmente interessante è, a proposito del consumo di vini spumanti, l’analisi di Nomisma, secondo la quale i maggiori consumatori di spumante sono i ragazzi tra i 18 ed i 35 anni.
    Le cosiddette “bollicine” sono una vera e propria tendenza tra i Millennials. Il vino rosso, di converso, viene consumato per lo più da italiani di età compresa tra i 51 ed i 69 anni in una percentuale del 64%.
    In generale sono 44 milioni gli italiani che dichiarano di avere bevuto vino durante il 2015 ed il 50% che dice di consumare almeno due-tre bicchieri a settimana.
    Il consumatore italiano, dunque, predilige un vino di qualità e naturale o un prodotto più leggero come lo spumante ed il rosato frizzante.
    Dove dovrà crescere, invece, l’Italia è nelle vendite online. Al momento la rete occupa solo l’1% del mercato: nei prossimi anni, dunque, l’e-commerce del vino potrà rappresentare uno strumento enorme per tutti i produttori vitivinicoli.