Categoria: Innovazione

  • sharing-school-2016

    Si terrà a Matera, dal 27 aprile all’1 maggio, la sharing school 2016, la scuola di formazione sull’economia collaborativa. 

    Il tema principale della seconda edizione è CO-Città e CO-Territori. Si cercherà, dunque, di focalizzare l’attenzione sulle principali esperienze di sharing economy nei centri urbani e nelle aree rurali.
    sharing-school-2016L’economia della collaborazione è anche e soprattutto, infatti, un momento di animazione delle comunità, di cooperazione tra i suoi abitanti e di condivisione delle risorse.
    Il tema centrale verrà poi declinato in quattro ambiti di intervento: agricoltura collaborativa, abitare collaborativo, le periferie come luoghi di integrazione sociale e la cultura come conoscenza e promozione del turismo.

    Ci saranno una serie di workshop e laboratori nel corso dei quali i partecipanti potranno apprendere come e con chi realizzare un progetto di sharing economy.
    La scuola è rivolta ad amministrazioni pubbliche, organizzazioni non profit, imprese, privati cittadini che nutrono interesse verso questa tematica o vogliono portare avanti un’idea di economia collaborativa.
    Sono previsti massimo 35 partecipanti e verrà data la priorità a cinque progetti di sharing economy coerenti con i temi affrontati durante la scuola e da sviluppare durante i cinque giorni di formazione.
    Gli organizzatori specificano che i promotori del progetto di sharing economy deve avere già avviato un dialogo con le istituzioni e dimostrare che questo abbia un impatto ambientale, sociale, economico e culturale.
    Nella scelta dei progetti, inoltre, verranno privilegiati quelli che presentano:

    • elementi di innovazione digitale;
    • tecniche di organizzazione e sviluppo di comunità;
    • scalabilità e replicabilità del progetto;
    • modello di sostenibilità di medio-lungo termine;
    • obiettivi come la creazione di lavoro, la riduzione delle povertà urbane, l’uso sostenibile del territorio.

    Per ulteriori informazioni sul programma e sui relatori potete consultare il sito ufficiale della sharing school 2016.


  • crowdfunding-tim

    Il tour sul Crowdfunding di TIM WithYouWeDo giunge quest’anno alla sua terza edizione, attraversando nuove città e cercando di presentare in maniera sempre più approfondita le opportunità offerte dal mondo del crowdfunding. 

    Nelle prime due edizioni sono stati organizzati quindici eventi in dodici città diverse, raggiungendo più di 900 persone.
    Nel corso delle diverse tappe del tour, verrà presentata WithYouWeDo, la piattaforma di Tim dove sono ospitati una serie di progetti su Innovazione Sociale, crowdfunding-timCultura Digitale e Tutela dell’Ambiente.
    Il tour è prima di tutto un momento di formazione sul crowdfunding. Nel corso dei workshop dedicati, infatti, vengono approfondite diverse tematiche, cercando di fare chiarezza su cosa sia il crowdfunding e come utilizzarlo, con un focus particolare sul suo ruolo nel campo dell’innovazione sociale e del non profit.
    Sono decine, infatti, i progetti lanciati da cooperative e organizzazioni non profit che riescono a prendere vita grazie ai finanziamenti della rete.
    Tim, inoltre, offre l’opportunità di partecipare ad una Call for projects sul tema.
    Alla fine degli incontri i soggetti interessati avranno la possibilità di avere un confronto one-to-one con uno degli esperti di Tim, nel corso del quale potrà ricevere consigli operativi su come strutturare il progetto e sfruttare al meglio gli strumenti forniti dal crowdfunding.


  • roma turismo

    In occasione degli Stati Generali del Turismo 2016, che si svolgeranno dal 7 all’9 Aprile 2016, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con Invitalia ha organizzato TO.MA.TO – Top Marathon Tourism .
    Si tratta di una vera e propria maratona di 24 ore, nel corso della quale verranno condivise idee, conoscenze e competenze per realizzare un progetto innovativo nel campo del turismo. 

    Il progetto migliore verrà poi presentato nel corso degli Stati Generali del Turismo.
    L’iniziativa, che si terrà al Museo di Pietrarsa il 7 e l’8 aprile, è aperta soprattutto ai giovani talenti. Possono partecipare nello specifico Tourism Innovators, roma turismoTechno Innovators, Social Innovators e Creative Innovators, ovvero professionisti nel campo del turismo, della tecnologia, del design, della comunicazione e del marketing che abbiano un progetto creativo relativo al comparto turistico.
    L’obiettivo, infatti, è trovare soluzioni innovative per migliorare l’esperienza turistica nel nostro Paese, coinvolgendo al contempo gli stakeholder del settore e il pubblico e aumentando la qualità dell’offerta e della fruizione turistica in Italia.

    I partecipanti verranno suddivisi in gruppi, dove realizzeranno dei veri e propri brainstorming collettivi.
    Ciascun gruppo avrà poi 5 minuti di tempo per presentare il proprio progetto, che sarà valutato da una giuria di esperti in base all’innovatività dell’idea, l’utilità, la sua applicazione pratica, la rilevanza e il valore apportato al settore turistico, la qualità del concept, le tecnologie utilizzate, il design.
    Saranno assegnati tre premi: 15.000 euro per il primo, 10.000 per il secondo e 5.000 per il terzo.
    Per ulteriori informazioni potete consultare la sezione di Invitalia su questa iniziativa.


  • ted-scuola

    L’innovazione a scuola. Potrebbe essere questo il claim dell’accordo tra il Ministero dell’Istruzione italiano e TED Global per la diffusione in tutte le scuole superiori delle immagini e delle conoscenze fornite dai TED.

    In particolare, a partire dal 4 Marzo, gli studenti potranno avere accesso alla piattaforma TED Ed Club, la sezione speciale dell’Education di TED, dove sono presenti una serie di tutorial su come realizzare un discorso pubblico.
    ted-scuolaI giovani ragazzi delle scuole superiori proveranno, dunque, a replicare quanto fatto avviene ogni anno nelle decine di TED organizzati in tutto il mondo, quando sul palco si susseguono ospiti che raccontano la propria storia e la propria idea innovativa in soli diciotto minuti.
    L’intento del programma Education è proprio quello di fornire agli studenti tutti gli strumenti necessari per parlare in pubblico e parlare di innovazione.
    Nascono così dei veri e propri gruppi, i cosiddetti TED Ed Club, composti da studenti ed insegnanti che assistono a 13 lezioni, ripartite in 13 settimane, su come realizzare il proprio “public speaking”.
    A conclusione di questo percorso gli studenti potranno partecipare al TEDXYouth@Bologna, il concorso per i migliori talk presentati da ragazzi delle scuole superiori.
    Dal 4 Marzo 2016 fino al 30 settembre 2016 potranno essere inviate le candidature, che dovranno rientrare in una delle seguenti categorie: scienze, matematica, musica, arte, giornalismo, startup, tecnologia, sostenibilità, sport e informatica. Ci sarà, inoltre, la possibilità di far rientrare il proprio discorso in una categoria “x”, attinente ad una delle materie non previste dall’elenco appena riportato.
    Una giuria valuterà i talk in base alla chiarezza espositiva, il grado di originalità, la correttezza dei supporti e l’uso dell’inglese. La semifinale si svolgerà il 10 ottobre 2016 presso l’Opificio Golinelli di Bologna, alla quale parteciperanno 22 ragazzi che avranno 7 minuti per presentare il proprio discorso.
    La giuria procederà, poi, alle selezione degli undici finalisti – uno per categoria – con la possibilità di svolgere uno stage presso una delle aziende partner dell’iniziativa.

     


  • digitale italia

    È stato pubblicato oggi il Digital Economy and Society Index, l’indagine della Commissione europea sui progressi dei paesi comunitari in materia di digitale. 

    Il rapporto evidenzia, ancora una volta, i gravi ritardi dell’Italia.
    Nel 2015 sono stati lanciati tanti provvedimenti che avevano come obiettivo la crescita digitale del nostro Paese, ma solo pochi di essi hanno visto una reale attuazione.
    Se escludiamo la fatturazione elettronica, per il resto abbiamo tante misure che ancora non sono operative. Il piano banda ultralarga, il Pin unico, i pagamenti digitale italiadigitali, il FOIA ed altri provvedimenti lanciati dal Governo sono in realtà ancora in una fase embrionale.
    Per questo motivo il Digital Champions italiano, Riccardo Luna, ha commentato con un pizzico di delusione i dati pubblicati dalla Commissione europea.
    Dalle pagine dell’Huffington Post si è espresso in questi termini: “Difficile trovare aspetti positivi. Probabilmente l’unico dato confortante è l’aumento del 4 per cento, nella fascia di età 16-74 anni, degli utenti di Internet. Serve una verifica ulteriore, ma ad una prima lettura si tratta di un milione e ottocentomila nuovi utenti, un sensibile progresso rispetto al passato: dovrebbe trattarsi di un milione di utenti in più rispetto all’anno precedente. Ma non basta, di questo passo il digital divide lo chiudiamo fra 10 anni“.

    Se analizziamo nel dettaglio i dati DESI ci rendiamo conto di quanto sia indietro l’Italia. Nella classifica del Digital Economy and Society Index il nostro Paese si trova al 25° posto, solo Grecia, Bulgaria e Romania hanno fatto peggio.
    Una delle poche notizie positive è che l’Italia è stata inserita nel gruppo di nazioni definite come “catching up”, ovvero paesi che stanno crescendo più velocemente della media europea. Ma considerando il punto di partenza, era scontata una crescita di questo tipo.
    Il punteggio fatto registrare dall’Italia è di 0,4, al di sotto dello score complessivo dell’Europa che si attesta quest’anno a 0,52 punti su 1.
    I progressi sono piuttosto limitati in tutti gli indicatori, fatta eccezione per la crescita del ruolo del commercio elettronico nel fatturato delle PMI (8,2%).
    E anche qui, il punto di partenza non era dei più esaltanti. Secondo una recente indagine condotta da TNS e commissionata da eBay, infatti, il 92% delle PMI intervistate dichiara di non aver mai preso in considerazione di utilizzare l’e-commerce nonostante più della metà (52%) dichiari di avere un sito internet.
    Migliorare le proprie performance in termini di commercio elettronico era, dunque, piuttosto facile.

    In materia di connettività l’Italia si posiziona al ventisettesimo posto. Come evidenzia il DESI c’è una broadband sempre più diffusa ma ancora poco veloce. Secondo questa indagine i cittadini italiani preferiscono utilizzare connessioni per mobile (75 italiani su 100).
    Per quanto riguarda, invece, il capitale umano l’Italia si attesta al 24esimo posto, con uno score di 0,42 punti.
    Per dare l’idea dello stato di arretratezza nel quale verso il nostro Paese basta evidenziare come un terzo dei cittadini italiani non utilizza Internet regolarmente; di quelli che si collegano in rete quotidianamente il 31% non possiede le competenze digitali base.
    La categoria, però, dove l’Italia si classifica all’ultimo posto è l’utilizzo di Internet nelle attività quotidiane con uno score di 0,33: gli italiani sono molto diffidenti quando devono effettuare pagamenti online o più semplicemente cercare news in rete.
    Ci sono realtà come quella dell’eBanking, degli acquisti online e la semplice lettura di quotidiani su Internet che sono meno diffuse rispetto la media europea.
    Emerge, dunque, un quadro abbastanza preoccupante. La speranza è che la nomina di Diego Piacentini come commissario del Governo per l’innovazione ed il digitale riesca a dare all’Italia un impulso decisivo in un ambito vitale per la crescita del Paese.


  • digitale europa

    Il Digital Economy and Society Index (DESI) è uno strumento che misura il progresso dei paesi europei in materia di digitale. 
    L’indagine è giunta alla sua seconda edizione e rientra all’interno della Single Digital Market Strategy della Commissione Europea, il programma comunitario che si pone come obiettivo quello di portare entro il 2020 l’Europa ai livelli di Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud per connettività e competenze digitali. 

    Il DESI prende in considerazione trenta indicatori per ogni paese membro suddivisi in cinque macro-categorie:

    • Connettività: diffusione e velocità della connessione a banda larga;
    • Capitale umano e competenze digitali: conoscenze e competenze digitali della popolazione europea;
    • Utilizzo di internet: uso della rete per effettuare operazioni come pagamenti o ricerca di news;
    • Integrazione delle tecnologie digitali: implementazione delle tecnologie digitali come il cloud service o l’e-commerce nelle aziende;
    • Servizi pubblici digitali: gli strumenti online messi a disposizione dalla PA.

    L’Europa nel suo complesso ha ottenuto un punteggio di 0,52 su 1 migliorando di pochissimo lo 0,50 dell’anno scorso. Si tratta, dunque, di una crescita piuttosto lenta, soprattutto in alcune categorie come quelle della banda larga e delle competenze digitali.
    digitale europaC’è da dire, però, che per la prima volta i paesi europei con lo score più alto nel DESI sono ai livelli delle migliori nazioni mondiali in tema di digitale.
    Al primo posto troviamo la Danimarca, davanti a Olanda, Svezia e Finlandia. L’Italia si trova solamente al 25° posto su 28 paesi, evidenziando sì una crescita che le consente di essere inserita nel gruppo dei “catching up” (paesi che stanno rimontando), ma non sufficiente per parlare di annullamento del digital divide.
    Tra le realtà che stanno crescendo in misura maggiore troviamo Olanda, Estonia, Germania, Malta, Austria e Portogallo.
    In generale l’unico paese che ha mostrato un arretramento è la Svezia.

    Se analizziamo i risultati delle singoli categorie, la Commissione evidenzia come oggi il 71% delle case europee può accedere ad una connessione a banda ultralarga (almeno 30 Mbps), con un aumento di nove punti percentuali rispetto all’anno scorso.
    L’obiettivo, dunque, di coprire il 100% della popolazione entro il 2020 sembra più credibile nonostante ci siano paesi, tra i quali l’Italia, che fanno registrare dei ritardi piuttosto evidenti.
    Preoccupano le competenze digitali dei cittadini europei. Il 45% della popolazione dell’Unione europea, infatti, non possiede le competenze digitali base (corretto utilizzo della propria casella di posta elettronica o degli strumenti editoriali). Male anche l’e-commerce. Il DESI segnala, infatti, che il 65% degli utenti Internet compie degli acquisti online, mentre solo il 16% delle PMI vende online e solo il 7,5% vende al di fuori dei propri confini nazionali.
    Per questo motivo la Commissione ha annunciato che presenterà a Maggio un pacchetto legislativo con l’obiettivo di incrementare il commercio online attraverso delle misure volte a migliorare la trasparenza e a garantire i consumatori che acquistano all’estero.
    Rimane stabile, infine, il numero di cittadini europei che interagisce con la pubblica amministrazione online (32%).


  • europa horizon 2020

    La Commissione Europea, nell’ambito del programma Horizon 2020,  ha selezionato 45 Pmi innovative provenienti da 19 Paesi europei diversi. 
    L’investimento complessivo sarà di 46,8 milioni di euro che serviranno a portare i progetti selezionati dalla fase pilota all’approdo sul mercato. 

    In tutto sono 30 i progetti scelti, ciascuno dei quali riceverà un finanziamento che va da 0,5 a 2,5 milioni di euro (5 milioni per le iniziative in materia di salute).
    Il paese che può vantare il maggior numero di imprese selezionate è la Gran Bretagna con 7 beneficiari che riceveranno un totale di 10 milioni di euro.
    europa horizon 2020Dietro la Gran Bretagna, però, c’è l’Italia che può contare su 6 PMI scelte ed un finanziamento complessivo di 4,3 milioni di euro.
    Tra le categorie di riferimento dei progetti selezionati troviamo: smart cities, efficienza energetica, smart grid, ICT, tecnologie aerospaziali, low carbon economy, sostenibilità ambientale, green economy, eco-innovazione, app economy, servizi per l’eGovernment (mobile government), trasporti intelligenti, infrastrutture critiche, blue growth.
    In tutto sono stati inviati alla Commissione ben 1.090 idee d’impresa.
    I finanziamenti ricevuti potranno essere utilizzati dalle aziende per implementare attività innovative come dimostrazioni, test, espansioni e miniaturizzazioni, oltre a sviluppare un dettagliato business plan per la vendita del proprio prodotto/servizio.
    Le PMI selezionate potranno inoltre seguire un programma di 12 giorni di business coaching che servirà loro per sviluppare al meglio la propria idea imprenditoriale.

     


  • innovazione giovani

    I giovani universitari possiedono discrete conoscenze in tema di digitale ma difficilmente riescono ad applicarle avviando attività d’impresa in questo campo.
    Uno studio della University2Business ci svela un quadro piuttosto ambivalente circa lo stato dell’innovazione tra chi frequenta un corso universitario.

    I giovani conoscono molti strumenti di natura digitale (soprattutto riguardo al mondo social), ma spesso hanno un approccio passivo alla tecnologia. Questo fa sì che arrivino impreparati sul mercato del lavoro, non conoscendo il reale impatto della rivoluzione digitale.
    La ricerca della University2Business, condotta su un campione di circa 2.200 universitari sparsi su tutto il territorio nazionale, indaga su quattro aspetti in innovazione giovaniparticolare: le conoscenze teoriche sull’innovazione digitale applicata al business, l’esperienza concreta nel mondo digitale, le competenze di sviluppo del software e l’approccio imprenditoriale (teorico e pragmatico).
    Per quanto riguarda le conoscenze teoriche ci sono ancora notevoli carenze in materia di cloud e big data, ovvero alcune delle competenze emergenti a livello internazionale.
    Solo il 12% conoscono, infatti, il significato ed il campo di applicazione della categoria “cloud”, mentre ben tre studenti su quattro sono molto deboli sul tema dei big data.

    Ancora più problematica la situazione in merito all’esperienza concreta nel mondo digitale. Uno studente su cinque dichiara di avere una progettualità legata a Internet, intenzioni che però non si traducono in professionalità o in imprese digitali.
    Ad esempio, il 13% degli universitari dichiara di avere un proprio blog o sito, ma solo solo il 50% lo aggiorna almeno una volta alla settimana. Il 17% degli studenti ha un proprio canale YouTube, il 23% dice di gestire una pagina Facebook diversa dal proprio profilo personale ed il 36% ha usato almeno una volta Internet per vendere qualcosa di proprio.
    In generale uno studente su tre esprime il desiderio di fare impresa, ma solo in pochi riescono effettivamente a farlo, mancando ad esempio, la capacità di sviluppare software, posseduta solamente dal 10% degli intervistati.
    Si rileva, dunque, una scarsa attitudine pratica in tema di digitale che rischia di essere un punto debole per l’evoluzione dell’ecosistema innovativo italiano, legata necessariamente alle intuizioni dei giovani universitari.



  • Sarà Diego Piacentini il nuovo commissario italiano per il digitale.
    Ad annunciarlo in serata è stato il premier Matteo Renzi attraverso un insolito scambio di tweet tra il Primo Ministro ed il numero uno di Amazon Jeff Bezos.

    jeff bezos twitter

    Signor Primo Ministro, siamo molto orgogliosi per la nomina di Diego. È una gran cosa per l’italia. Congratulazioni a tutti”.
    Un tweet al quale ha risposto dopo pochi minuti Renzi ringraziando Besos ed invitandolo a venire in Italia a parlare di innovazione. Il premier ha aggiunto, inoltre, che sarà un piacere lavorare insieme al nuovo commissario per il digitale.
    Ma chi è Diego Piacentini e perché la sua nomina ha riscosso un consenso trasversale?
    Ha 55 anni e vive negli Stati Uniti, a Seattle per la precisione, da ormai tantissimi anni. Ha lavorato precedentemente per Fiatimpresit e per Apple, di cui è stato amministratore delegato per l’Italia, direttore commerciale, vicepresidente e general manager per l’Europa.

    Il 2000, però, è l’anno chiave della sua carriera professionale, periodo in cui inizia a lavorare per Amazon. Viene considerato unanimemente come il braccio destro di Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon. Piacentini si è occupato soprattutto di sviluppare la piattaforma di e-commerce sui mercati internazionali, sapendo cogliere le evoluzioni del mercato su scala globale.
    È stato senza dubbio uno dei manager più lungimiranti ed innovativi dell’azienda di Seattle. Attualmente ricopre l’incarico di senior vice president di Amazon.
    Adesso tornerà in Italia per i prossimi due anni dirigendo l’ufficio per la tecnologia digitale e l’innovazione del Governo. Piacentini non dovrà fare riferimento ad alcun ministero, avrà, al contrario, pieni poteri in materia di sviluppo digitale dell’Italia. “È un modo per restituire qualcosa al Paese nel quale sono nato e ho vissuto per quarant’anni”. Sono queste le prime parole del nuovo commissario per il digitale che entrerà ufficialmente in carica ad agosto quando ci sarà un apposito decreto di nomina.



  • Quasi 2.500 progetti presentati (1886 al Centro – Nord e 577 al Sud) per un totale di oltre 1 miliardo e 295 milioni di euro di agevolazioni richieste nel 2015.
    Sono questi i dati comunicati da Invitalia su Smart&Start, Brevetti+ e Contratti di Sviluppo, le misure promosse per favorire l’ecosistema dell’innovazione in Italia.

    Come riporta l’Agenzia per lo Sviluppo sono circa 1000 le imprese ammesse ai finanziamenti (di cui 694 per la valorizzazione economica di brevetti), con oltre invitalia logo141 milioni di euro di agevolazioni concesse.
    La maggior parte di esse sono collocate al Centro-Nord (768), mentre sono 172 le imprese finanziate nelle regioni del Sud.
    Una quota notevole delle aziende ammesse ai finanziamenti sono startup innovative. Per la precisione sono 245 le startup finanziate, delle quali 143 al Centro-Nord con un investimento di circa 70 milioni e 102 al Sud (40 milioni investiti).
    Per quanto riguarda, invece, la tipologia di attività svolta, sono state ammesse ai finanziamenti 724 aziende impegnate nella valorizzazione della ricerca, per le quali sono stati attivati investimenti per 48 milioni di euro.
    Sono, infine, 136 le aziende ammesse che operano nell’economia digitale e 80 quelle che applicano tecnologie nuove e sperimentali.


  • ted 2016

    Mettete sullo stesso palco le menti più brillanti nel campo della tecnologia, dell’entertainment e del design ed avrete il Ted, uno dei più grandi eventi mondiali, capace di ispirare un’intera generazione.
    Questa volta per l’edizione 2016, che si terrà a Vancouver dal 15 al 19 febbraio, gli organizzatori hanno pensato di rendere ancora più internazionale l’evento proiettandolo nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

    Il meglio della prima sessione verrà condensato in 120 minuti che potranno essere goduti nei cinema italiani e non. Sappiamo benissimo quanta gente sia capace di mobilitare il Ted.
    I migliaia di biglietti disponibili vengono letteralmente polverizzati in poche ore: un seguito degno dei massimi eventi sportivi e musicali.
    ted 2016Eppure sul palco del Ted abbiamo visto “esibirsi” anche numerose rock-star: uno di questi è Bono Vox, la celebre voce degli U2.
    In oltre trent’anni di storia il Ted ha ospitato diverse personalità ed affrontato varie tematiche: dalla politica alla tecnologia, passando per la musica, l’arte e l’economia.
    Hanno raccontato la propria storia leader politici, registi, scrittori e decine di premi nobel, tutti seguendo lo stesso formato: una conferenza di 18 minuti che riesce sempre ad essere accattivante ed interessante.

    Il tema di quest’anno sarà the dream (il sogno). “I sogni sono importanti” recita il claim dell’evento.
    Ed è proprio a partire dai propri sogni che i più grandi innovatori della civiltà contemporanea sono riusciti a lasciare il segno in questo mondo. Riscoprire il fascino di sognare rappresenta una sfida per una società sempre più disillusa ed incapace di reagire di fronte al susseguirsi degli eventi.
    Gli spettatori dei migliaia di cinema selezionati in tutto il mondo potranno assistere alla prima sessione del Ted 2016. Negli Stati Uniti ed in Canada la conferenza verrà trasmessa in diretta il 15 febbraio, mentre in Europa sarà proiettata il 16 febbraio e in Australia il 2 marzo.
    Gli speaker della prima sessione saranno:

    • Ishita Katyal, una scrittrice che è stata anche la più giovane organizzatrice di un Ted nella zona del Pacifico asiatico;
    • Astro Teller, imprenditore, autore ed inventore;
    • Riccardo Sabatini, scienziato ed imprenditore;
    • AR Rahman, compositore e musicista;
    • Shonda Rimes, scrittrice e produttrice delle celebri serie tv Scandal e Grey’s Anatomy;
    • Dan Pallotta, scrittore ed innovatore nel campo del non profit;
    • Bill T. Jones, direttore coreografico e ballerino.

    Anche in Italia il 16 febbraio verrà proiettata la conferenza con un unico spettacolo che avrà inizio alle ore 20:00. Vi proponiamo di seguito la lista dei cinema dove sarà possibile vedere l’evento, invitando i nostri lettori a partecipare.
    Poter assistere, infatti, ad un Ted, anche solamente attraverso il maxi schermo di un cinema, è un’esperienza coinvolgente che fornisce diversi spunti di riflessione.

    Ecco di seguito la lista dei cinema italiani che proietteranno il Ted 2016:

    ABRUZZO Montesilvano The Space

    BASILICATA Matera Red Carpet

    CALABRIA Catanzaro The Space

    CALABRIA Lamezia Terme The Space

    CAMPANIA Napoli The Space

    CAMPANIA Nola The Space

    CAMPANIA Salerno The Space

    CAMPANIA Torrecuso TorreVillage

    EMILIA ROMAGNA Bologna The Space

    EMILIA ROMAGNA Carpi Space city

    EMILIA ROMAGNA Cesena Eliseo

    EMILIA ROMAGNA Ferrara Apollo

    EMILIA ROMAGNA Parma The Space

    EMILIA ROMAGNA Parma The Space Cinecity

    EMILIA ROMAGNA Piacenza Iris 2000 Multisala

    FRIULI VENEZIA GIULIA Pradamano The Space Cinecity

    FRIULI VENEZIA GIULIA Trieste The Space Cinecity

    FRIULI VENEZIA GIULIA Trieste Ariston

    LAZIO Fiumicino Uci Parco Leonardo

    LAZIO Guidonia The Space

    LAZIO Roma The Space Parco de’ Medici

    LAZIO Roma The Space Moderno

    LAZIO Roma Lux

    LAZIO Roma Barberini

    LAZIO Roma Giulio Cesare

    LIGURIA Chiavari Teatro Cantero

    LIGURIA Genova The Space

    LIGURIA Genova Uci Fiumara

    LIGURIA Genova Corallo

    LIGURIA La Spezia Nuovo

    LOMBARDIA Bergamo San Marco

    LOMBARDIA Cerro Maggiore The Space

    LOMBARDIA Milano The Space Odeon

    LOMBARDIA Milano Arcobaleno Filmcenter

    LOMBARDIA Milano Uci Bicocca

    LOMBARDIA Milano Apollo

    LOMBARDIA Milano Ducale

    LOMBARDIA Montano Lucino Uci

    LOMBARDIA Montebello della Battagli The Space

    LOMBARDIA Monza Capitol

    LOMBARDIA Paderno Dugnano Le Giraffe

    LOMBARDIA Rozzano The Space

    LOMBARDIA Treviglio Ariston

    LOMBARDIA Varese Impero

    LOMBARDIA Vimercate The Space

    MARCHE Campiglione di Fermo Super8

    MARCHE Macerata Multiplex 2000

    PIEMONTE Beinasco The Space

    PIEMONTE Bellinzago Novarese Movie planet

    PIEMONTE Bra’ Vittoria

    PIEMONTE Centallo Lux

    PIEMONTE Moncalieri Uci

    PIEMONTE Torino Massaua Cityplex

    PIEMONTE Torino The Space

    PUGLIA Bari Galleria

    PUGLIA Casamassima The Space

    PUGLIA Molfetta Uci

    PUGLIA Surbo The Space

    SARDEGNA Quartucciu The Space

    SARDEGNA Sestu The Space Cinecity

    SICILIA Belpasso The Space

    SICILIA Palermo Metropolitan

    TOSCANA Arezzo Uci

    TOSCANA Campi Bisenzio Uci

    TOSCANA Firenze Odeon

    TOSCANA Firenze The Space

    TOSCANA Grosseto The Space

    TOSCANA Livorno The Space

    TOSCANA Pisa Odeon

    TOSCANA Poggibonsi Politeama

    TRENTINO ALTO ADIGE Trento Modena

    UMBRIA Corciano The Space

    UMBRIA Terni The Space

    UMBRIA Terni Cityplex Lucioli

    VENETO Limena The Space Cinecity

    VENETO Lugagnano di Sona The Space

    VENETO Mestre Marghera Uci

    VENETO Montebelluna Italia Eden

    VENETO San Giovanni Lupatoto Uci

    VENETO Silea The Space Cinecity

    VENETO Torri di Quartesolo The Space


  • professionisti web

    Il 28 gennaio 2016 il Governo ha pubblicato la norma tecnica UNI 11621-1/4:2016 con oggetto i Profili professionali per l’ICT.

    Vengono istituite così le seguenti 25 figure professionali: Web Project Manager, Web Account Manager, User Experience Designer, Web Business Analyst, Web professionisti webDB Administrator, Search Engine Expert, Web Advertising Manager, Server Side Web Developer, Frontend Web Developer, Server Side Web Developer, Web Content Specialist, Web Server Administrator, Information Architect, Digital Strategic Planner, Web Accessibility Expert, Web Security Expert, Mobile Application Developer, E-commerce Specialist, Online Store Manager, Reputation Manager, Knowledge Manager, Augmented Reality Expert, E-learning Specialist e Data Scientist.
    L’Italia è in assoluto il primo paese europeo ad adottare la norma tecnica del Comitato Europeo di Normazione (CEN), ovvero un provvedimento che viene recepito da ciascun paese su base volontaria. Già nel 2013 l’Italia ha adottato il documento che istituisce le nuove figure del web e ieri dopo un lungo periodo di valutazioni e successive modifiche la norma è stata pubblicata.

    I profili disciplinati del nostro ordinamento sono considerati di terza generazione, in quanto derivano da profili più generici creati dalla normativa europea.
    Il CEN ha individuato sei famiglie di profili professionali, cosiddetti di “prima generazione”: Business Management, Technical Management, Design, Development, Service & Operation, Support.
    Da queste sei grandi aree tematiche nascono 23 profili professionali dell’ICT definiti di “seconda generazione”.
    All’interno di essi ci sono figure considerate ormai fondamentali all’interno di un’azienda come il Project manager, il Digital Media Specialist, il Business Analyst o l’Account Manager.
    Il fatto che l’Italia abbia adottato ed modificato prima di ogni altro Paese europeo la norma tecnica del CEN è certamente un fatto positivo. I professionisti del web potranno così avere maggiore garanzie ed ottenere un riconoscimento formale dell’attività svolta.