• La Cooperativa Agroalimentare Assolac – Associazioni latte calabresi ha rinnovato il contratto aziendale integrativo per i suoi dipendenti, con vigenza triennale (2024-26), consolidando un impegno che coniuga la sostenibilità economica a quella sociale.

    L’accordo è stato firmato il 24 aprile dal presidente, Camillo Nola, dai rappresentanti delle tre principali organizzazioni sindacali italiane di categoria, FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, oltre una delegazione di lavoratori.

    Questo nuovo contratto incentiva la produttività e l’efficienza e rafforza alcuni istituti contrattuali come la copertura delle malattie nei periodi di carenza che si integrano a specifiche coperture assicurative per gli infortuni, già adottate dalla Cooperativa. 

    Gli incrementi previsti portano i premi mediamente sui 900 euro annui a dipendente. 

    Tale risultato rappresenta un esempio virtuoso di dialogo costruttivo e collaborazione tra la governance aziendale, i lavoratori ed i sindacati. Un impegno che tutto il consiglio di amministrazione di Assolac ha sempre sostenuto, in una politica di ascolto delle esigenze dei lavoratori, al fine di costruire un clima più sereno nell’ambiente di lavoro, obiettivo che va oltre l’argomento della condizionalità sociale. 

    Sul rinnovo di questo contratto di secondo livello sono intervenuti anche il vice presidente di Assolac, Franco Aceto, che ha commentato: “Con questo accordo, Assolac si impegna a mantenere un contratto sartoriale per i suoi lavoratori, che non solo risponde alle loro esigenze, ma contribuisce anche a promuovere un ambiente di lavoro equo, efficiente e produttivo. È un passo avanti verso la realizzazione di una politica di gestione delle risorse umane che valorizza il capitale più importante di ogni azienda: il lavoro.”

    Mentre il consigliere Alberto Statti ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa in un contesto regionale: “La pratica di negoziare contratti di secondo livello è ancora poco diffusa in Calabria, ma per Assolac rappresenta una consolidata abitudine. Questo nuovo accordo è il rinnovo di un impegno che abbiamo preso in passato e che continua a distinguerci nel panorama agricolo regionale.

    L’accordo firmato non solo rafforza la posizione di Assolac come leader responsabile nel settore agricolo, ma offre anche un modello di riferimento per altre aziende nella regione, mostrando come il dialogo responsabile tra le parti sociali possa effettivamente tradursi in benefici concreti per i lavoratori ed efficienza per le aziende anche in contesti sociali fragili.



  • Il MIMIT con il decreto DD SSN dell’8/3/2024 scioglie altre 23.411 cooperative, di queste sono 1.192 quelle cancellate in Calabria

    Camillo Nola: “Questo secondo atto del Ministero è un ulteriore segnale che la cooperazione in Italia è un cardine del sistema produttivo, che va liberato dalle distorsioni infiltrate nel nostro modello di sviluppo.”

    Con grande soddisfazione, Confcooperative Calabria accoglie l’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) diretto dal Ministro Adolfo Urso, relativa alla rimozione di 23.411 cooperative inattive dal Registro delle Imprese, di cui 1.192 calabresi. Questa misura si aggiunge alla precedente azione di ottobre, che aveva già visto la cancellazione di oltre 4.000 entità di cui 290 in Calabria.

    Camillo Nola, Presidente di Confcooperative Calabria sottolinea: «Questo intervento del MIMIT rappresenta un passaggio cruciale nel contrasto alla falsa cooperazione, un fenomeno che danneggia l’intero tessuto economico e sociale del nostro paese. La pulizia del Registro delle Imprese è un’azione concreta che va ben oltre il simbolico, e testimonia l’impegno del Ministero nel promuovere un ecosistema del lavoro sano e un’economia trasparente. Le 1.192 realtà cooperative sciolte in Calabria dimostrano che, come sempre segnalato, il nostro modello viene spesso usato in maniera impropria. Ci stiamo battendo da anni in tutte le sedi per contrastare queste distorsioni dello strumento cooperativo e continueremo a vigilare e segnalare tutte le anomalie.»

    Confcooperative Calabria si impegna a continuare il lavoro al fianco del MIMIT, partecipando attivamente ai tavoli di lavoro degli Ispettorati Territoriali del Lavoro (ITL) e promuovendo sul territorio azioni mirate a salvaguardare la vera cooperazione.

    «La lotta contro la cattiva impresa, che genera cattivo lavoro e cattiva economia, è una priorità assoluta. È fondamentale estirpare queste realtà nocive per garantire lo sviluppo di un sistema cooperativo sano, etico e produttivo, fondamentale per il rilancio dell’economia della regione e del paese», conclude il Presidente Nola.


  • Cooperative, Gardini: Il mismatch ne frena la crescita

    mancanza di personale è il principale ostacolo alla crescita delle cooperative.

    La mancanza di personale è il principale ostacolo alla crescita delle cooperative, per 4 su 10 è un problema oramai strutturale a cui non sembra esserci rimedio, almeno nel breve medio periodo. 

    È ciò che emerge dall’analisi congiunturale completata dal Centro Studi Confcooperative a febbraio su un campione rappresentativo delle 17.000 imprese associate che danno lavoro a 540.000 persone. 

    «L’incertezza – spiega il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini – continua a essere il sentiment più diffuso tra le cooperative che ripongono più fiducia sulle proprie prospettive di crescita che su quelle dell’economia in generale: tant’è che due su dieci temono ancora un trascinamento negativo delle crisi geopolitiche, un aumento delle tensioni e una riduzione ulteriore del potere d’acquisto dei consumatori finali. Una mancanza dal conto salato per il paese, il Censis stima in 28 miliardi il costo per il solo 2023, vale a dire l’1,5% del Pil. Rispetto allo scorso autunno i pessimisti si riducono di poco e gli ottimisti, ancora una sparuta minoranza, che confidano in un andamento migliore del ciclo dell’economia italiana, salgono solo dal 5,9% al 6,4. Le nostre cooperative occupano 540.000 persone, ne potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano personale formato e disponibile: nel socio sanitario, nell’agroalimentare, nel trasporto, nei servizi turisti e culturali».

    Previsioni primavera 2024

    Gli indicatori anticipatori sul livello degli ordini delineano uno scenario di prevalente stazionarietà anche per i prossimi mesi. Il saldo atteso dovrebbe, comunque, mantenere il segno positivo. In particolare sebbene la maggioranza assoluta dei cooperatori, il 73,2% del totale, non preveda variazioni significative della domanda e degli ordini a breve termine, il 17,5% attende una ripresa della domanda, a fronte del 9,3% che, invece, prevede una diminuzione degli ordini per i prossimi mesi.

    Inflazione

    Si attende un moderato riallineamento verso l’alto della dinamica inflativa. In particolare il 26,1% dei cooperatori dovrebbe rivedere verso l’alto i listini nei prossimi mesi, a fronte di un incremento atteso dei costi all’origine. Solo il 2,5% ridurrà i prezzi finali di vendita ricorrendo, di fatto, alla leva del prezzo per fronteggiare la concorrenza. Per il 69,6% degli intervistati la dinamica dei prezzi finali di vendita delle cooperative nel breve periodo è prevista prevalentemente stazionaria. Ancora surriscaldati i costi di fornitura e più in generale i prezzi all’origine.

    Lavoro

    La “madre di tutte le criticità” da oltre diciannove mesi, e non era mai successo in 20 anni di indagini congiunturali, rimane il «mismatch tra domanda e offerta di lavoro». Più di quattro cooperatori su dieci, tra quelli che ha hanno lamentato ostacoli alle attività, hanno segnalato, la difficoltà di trovare personale (sia qualificato sia generico).

    Accesso al credito

    Spread e tassi ancora in salita a fine 2023. Le condizioni generali di offerta nel secondo semestre 2023 sono rimaste poco accomodanti. Il 66% delle cooperative ha evidenziato una crescita del tasso lordo applicato dalle banche. Il 30% ha rilevato tassi invariati rispetto alle precedenti condizioni di erogazione. Solo il 4% è riuscito a spuntare tassi migliori e più bassi rispetto ai livelli precedenti.

    Futuro

    Nonostante tutto sono positive sia le attese di rafforzamento della spesa per investimenti per i prossimi mesi sia, più in generale, le prospettive per il futuro a breve termine delle cooperative. Di fatto, l’86,8% delle cooperative prevede un consolidamento e anche, sebbene in misura inferiore, un rafforzamento e un’espansione delle attività. Per il restante 13,2% delle aderenti, invece, la prospettiva è il ridimensionamento delle attività, in alcuni casi con ricadute sui livelli occupazionali o con il rischio di continuità aziendale.



  • Il Consiglio UE e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un’accordo provvisorio sul provvedimento che mira a ridurre i rifiuti da imballaggi e renderli più sostenibili. Il negoziato si è concluso con un accordo provvisorio in parte soddisfa l’Italia.

    L’accordo prevede il divieto dal 1 gennaio 2030 di alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come imballaggi per frutta e verdura fresca sotto 1,5 chilogrammi (ma solo quella non trasformata) o per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, ma anche per porzioni individuali (ad esempio condimenti, salse, panna, zucchero). 

    “Accogliamo con soddisfazione l’appello rivolto dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Consiglio Ue per invitarlo a mantenere nel testo finale del Regolamento imballaggi una maggiore flessibilità, scongiurando il divieto di confezioni monouso per prodotti ortofrutticoli di peso inferiore a 1,5 kg. Se il divieto dovesse infatti essere confermato nel testo finale, si tratterebbe di una sconfitta per l’intera filiera ortofrutticola europea”.

    Così il Presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini in merito agli esiti del trilogo che ieri sera hanno portato all’approvazione di un primo testo di compromesso sul Regolamento degli imballaggi.

    In attesa di conoscere i contenuti del documento, il presidente Piccinini esprime inoltre perplessità rispetto alla “situazione di confusione ed incertezza che potrebbe venire a prospettarsi con il nuovo Regolamento in merito alle condizioni, alle varie deroghe e alla stessa tempistica di applicazione. Ciò potrebbe anche dar luogo molto probabilmente a difficoltà e oggettive limitazioni anche nel commercio tra i vari Stati della Ue”.



  • Dopo la consultazione dei lavoratori, via libera all’accordo del 26 gennaio scorso. È, pertanto, ufficiale il rinnovo del contratto della Cooperazione sociale che interessa 400.000 lavoratori. Come primo atto, il lancio, nei prossimi giorni, dell’Osservatorio Nazionale su appalti ed accreditamenti voluto sia dalla cooperazione sociale che dalle parti sindacali.

    Abbiamo fatto un grande sforzo – hanno affermato Stefano Granata, Eleonora Vanni e Giuseppina Colosimo, rispettivamente di Federsolidarietà Confcooperative, Legacoop sociali e Agci imprese sociali – per la valorizzazione della cooperazione sociale, a partire da un giusto riconoscimento economico dei lavoratori. In questi anni si è reso evidente, anche nella recente pandemia, l’essenzialità delle professioni socio sanitarie e dell’inserimento lavorativo dei soggetti più fragili. Questa essenzialità adesso, deve essere realmente riconosciuta – hanno proseguito i presidenti delle centrali cooperative – dalle istituzioni, a partire dalle Regioni, con il riconoscimento di tariffe adeguate e di appalti economicamente appropriati, altrimenti non sarà possibile sostenere né questo contratto, né le cooperative e, di conseguenza, il reddito di soci e lavoratori”.

    Il nuovo contratto prevede un aumento di 120 Euro mensili al livello C1, da riparametrare per gli altri livelli contrattuali, dal gennaio 2025 l’introduzione della quattordicesima mensilità al 50% e l’innalzamento dell’importo per la sanità integrativa che raggiunge i 120 € annui.

    Sempre nell’ottica della valorizzazione delle socie e delle lavoratrici, viene estesa al 100% l’integrazione economica della maternità. Un ulteriore elemento che qualifica, anche sul piano valoriale, l’intesa.

    L’impegno comune tra sindacati e cooperative per appalti e tariffe adeguati, la lotta alle false imprese e al dumping salariale trova una sua risposta anche nel contratto attraverso un nuovo osservatorio sugli appalti e sulla definizione di una possibile gradualità più aderente alle realtà aziendali e al mancato riconoscimento degli aumenti contrattuali

    Per quanto riguarda la cooperazione sociale di inserimento lavorativo, oltre a una più cogente definizione dei suoi campi di applicazione vengono inseriti nuovi profili professionali in modo da rendere sempre più aderente alle reali attività svolte dai soci il dettato contrattuale.

    Trovano infine soluzione il tema del tempo di vestizione e quello delle cosiddette notti passive, attraverso un adeguamento degli importi del servizio.



  • «Esprimiamo grande dolore per la scomparsa di Claudia Fiaschi. Una malattia tanto feroce, quanto fulminea l’ha sottratta prematuramente all’affetto dei suoi cari, alla rete del mondo di Confcooperative di cui era una dirigente di punta, ai tanti amici tra le cooperative della Toscana, la rete di CGM il più grande network di cooperative sociali e imprese sociali d’Italia e il Terzo settore. Ricorderemo sempre Claudia per le sue capacità innovatrici, per la brillantezza del pensiero, per il suo modo di guardare in avanti con lungimiranza e intelligenza. Lascia un grande vuoto. Ci stringiamo intorno alla sua famiglia alla quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà nel tentativo di alleviarne il dolore». 

    Così Maurizio Gardini, a nome dei dirigenti e dei collaboratori di Confcooperative, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Claudia Fiaschi, vicepresidente di Confcooperative, presidente di Confcooperative Toscana e di Co&So Consorzio di Cooperative Sociali, membro del comitato scientifico del Corriere Buone Notizie, già presidente del Gruppo CGM e portavoce del Forum del Terzo Settore.



  • Fondosviluppo, ha deliberato la call “INCLUSIONE.COOP” con cui si intende sostenere le cooperative sociali nei percorsi di inserimento lavorativo e di integrazione sociale di persone svantaggiate. Per tali ragioni Fondosviluppo ha fin da subito condiviso con la Federazione i temi su cui far vertere il bando.

    Fondosviluppo ha stanziato un plafond di euro 500.000 per supportare un percorso di inserimento lavorativo qualificato includendo formazione e integrazione a vantaggio di persone svantaggiate assunte.

    Sono ammesse a partecipare alla call le Cooperative Sociali di tipo B e miste/ad oggetto plurimo (tipo A e B) ad esclusione delle Regioni dotate di un proprio Fondo mutualistico.

    Tali cooperative devono essere aderenti a Confcooperative e in regola con il versamento dei contributi associativi e del 3% al Fondo mutualistico.

    Contributi e agevolazioni

    Fondosviluppo riconosce a ciascuna cooperativa ammessa, in possesso dei requisiti di partecipazione e valutata meritevole secondo i criteri indicati nel successivo paragrafo “Criteri di valutazione”: un contributo una tantum pari a massimo euro 7.000 per ciascuna persona svantaggiata assunta
    nel corso degli ultimi 12 mesi o che sarà assunta nel corso dei 12 mesi successivi alla data della
    candidatura.

    L’assunzione della persona svantaggiata può essere sia full-time che part-time e sia a tempo indeterminato che a tempo determinato della durata di almeno 1 anno.
    Il contributo viene così parametrato:

    • tempo indeterminato full-time, € 7.000;
    • tempo determinato full-time della durata di almeno 1 anno, € 6.000;
    • tempo indeterminato part-time, € 5.000;
    • tempo determinato part-time della durata di almeno 1 anno, € 4.000.

    Per le persone svantaggiate già assunte nel corso dei 12 mesi precedenti la candidatura il contributo
    sarà riconosciuto in una unica soluzione al momento dell’ammissione alla call.
    Per le persone svantaggiate che saranno assunte nel corso dei 12 mesi successivi alla data della
    candidatura il contributo sarà riconosciuto in due tranche: la prima all’inizio del percorso formativo di
    inserimento e la seconda tranche al momento dell’assunzione.
    Fondosviluppo sosterrà massimo 3 lavoratori svantaggiati per ciascuna cooperativa.

    • assistenza, accompagnamento e monitoraggio da parte dei Consorzi Nazionali, CGM e Idee in
      Rete
      , su incarico specifico di Fondosviluppo, che in coerenza con gli impianti progettuali approvati
      offriranno alle cooperative selezionate i seguenti supporti, anche valorizzando le reti loro connesse:
    • messa a punto degli aspetti esecutivi, anche in collaborazione con le rispettive Federazioni regionali
      (incontro con gruppi di cooperative selezionate);
    • connessione con soggetti della formazione professionale per facilitare i partenariati;
    • supporto alle azioni progettuali di cui ai numeri 1-10 del successivo paragrafo;
    • incontri periodici di monitoraggio al fine di supportare la successiva messa a punto del progetto;
    • supporto per attività formative specifiche rivolte a persone svantaggiate e a operatori
      dell’inserimento lavorativo.

    Scadenza e modalità di partecipazione

    Le candidature potranno essere presentate dal 1 MARZO 2024 sino al 1 MARZO 2025 tramite invio della
    seguente documentazione disponibile sul sito, alla seguente email di Fondosviluppo
    fondosviluppo@confcooperative.it

    • Domanda di partecipazione – Modulo editabile
    • Lettera di presentazione della Confcooperative territoriale (fac-simile)
    • Progetto formativo da elaborare secondo lo schema descritto nel regolamento
    • Ultimo fascicolo di bilancio;

    Per maggiori informazioni si rimanda al Regolamento (Allegato) e al sito www.fondosviluppo.it.


  • “CREARE.COOP”: una call per sostenere la nascita di nuove cooperative di giovani

    Fondo Sviluppo, d’intesa con Confcooperative Giovani, ha deliberato la call “CREARE.COOP” per supportare la nascita di nuove cooperative di giovani.

    Fondo Sviluppo, d’intesa con Confcooperative Giovani, ha deliberato la call “CREARE.COOP” per supportare la nascita di nuove cooperative di giovani quale strumento per realizzare idee di impresa e dare risposta ai nuovi bisogni dei giovani creando nuove opportunità lavorative.

    Requisiti di partecipazione

    Sono ammesse a partecipare alla call le seguenti Cooperative:
    neo cooperative con prevalenza di soci under 35,
    ‐ operanti in tutto il territorio nazionale ad esclusione delle Regioni dotate di un proprio Fondo
    mutualistico (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta);
    ‐ operanti in tutti settori ad eccezione dell’abitazione:
    ‐ costituite da non più di 6 mesi;
    ‐ in fase di costituzione entro i 6 mesi successivi alla candidatura alla call (in tal caso le misure verranno
    erogate alla cooperativa non appena costituita).
    Sono ammesse anche le cooperative costituite (o in fase di costituzione) da un numero da 3 a 8 soci, purché i soci non siano legati da rapporti familiari.

    Tali cooperative devono essere aderenti a Confcooperative.

    Intervento di Fondosviluppo

    Fondosviluppo riconosce alla neo cooperativa giovanile che risulterà ammessa alla call i seguenti interventi:

    1) Supporto allo start -up

    contributo di € 5.000 per i costi di costituzione e per l’avvio, con un tetto massimo per la spesa notarile
    di 2.000 euro;
    – rimborso dei costi di servizi resi dal Centro Servizi Confcooperative territoriale e costi
    dell’accompagnamento
    , per tre anni nel limite massimo di 3.000/anno, sulla base di un contratto di
    servizi che sarà stipulato tra la Cooperativa ed il Centro Servizi Confcooperative del territorio;
    formazione, gestita da Confcooperative nazionale e diretta a tutte le cooperative beneficiarie, su invito
    di Fondosviluppo (gestione cooperativa es: bilancio, normativa di riferimento, controllo di gestione,
    organizzazione e partecipazione soci, strumenti del sistema Confcooperative, etc).
    creazione di una “community”, una rete che coinvolgerà tutte le nuove cooperative costituite al fine di
    facilitare la comunicazione, lo scambio ed un incontro annuale nazionale.

    2) Finanziamenti agevolati

    Nel business plan che le neo cooperative giovanili dovranno presentare secondo quanto specificato al punto successivo, potranno essere evidenziate eventuali necessità di finanziamento per la copertura di investimenti materiali e tecnologici o per costi di gestione.
    A fronte di tali necessità, il finanziamento potrà essere erogato o da una BCC del territorio (previa istanza
    separata da parte della Cooperativa alla propria BCC di riferimento ed a seguito di istruttoria bancaria) oppure potrà essere erogato direttamente da Fondosviluppo, secondo le due ipotesi di seguito descritte:

    Mutuo erogato da una BCC del territorio per un massimo di euro 30.000.
    In tal caso la Cooperativa dovrà attivarsi autonomamente rivolgendosi alla BCC del proprio territorio
    che procederà con una propria istruttoria e determinerà le condizioni del finanziamento.
    Fondosviluppo riconosce alla Cooperativa un contributo pari al 50% degli interessi applicati sul
    finanziamento della BCC locale (le condizioni saranno concordate dalla BCC con la Cooperativa) e il 50%
    dei costi di garanzia rilasciata da Cooperfidi Italia.

    Oppure, in alternativa

    Mutuo erogato da Fondosviluppo per massimo euro 30.000 a fronte di un aumento di capitale
    sociale
    della cooperativa pari almeno a 15.000 euro.
    Condizioni: durata 5 anni (di cui 1 di preammortamento), tasso fisso dell’1% annuo e garanzia
    Cooperfidi Italia pari al 50% del capitale erogato. Sarà rimborsato da Fondosviluppo anche il 50% dei
    costi della garanzia rilasciata da Cooperfidi Italia.

    Scadenze e modalità di partecipazione

    Gli enti cooperativi in possesso dei requisiti di cui al punto precedente devono presentare, unitamente alla documentazione disponibile sulla piattaforma e sul sito ed elencata nel paragrafo “scadenza e modalità di partecipazione”, un progetto di impresa redatto secondo il modello di business plan messo a disposizione da Fondosviluppo e scaricabile dalla piattaforma o dal sito.

    Le domande di partecipazione devono essere inviate entro il 31 marzo 2025 alla email fondosviluppo@confcooperative.it

    Per maggiori informazioni visitare il sito www.fondosviluppo.it




  • “Già oggi sono 2 milioni gli anziani che si trovano in condizioni di isolamento. Nel 2050, secondo le proiezioni dell’Istat, su una popolazione di 54,4 milioni di persone 1 italiano su 10 non sarà autosufficiente. È indispensabile farci trovare preparati e potenziare con tempestività le filiere preposte all’assistenza in chiave di integrazione multidisciplinare ed intersettoriale”

    Così l’Alleanza delle Cooperative Italiane, attraverso le federazioni Confcooperative Federsolidarietà, Confcooperative Sanità, Legacoop Sociali, AGCI Impresa Sociale nel corso dell’audizione al Senato sullo schema di decreto legislativo sulle politiche in favore delle persone anziane.

    “La Legge 33/2023 ha avuto un merito fondamentale di tradurre in un atto normativo l’approccio olistico necessario allo sviluppo delle politiche di assistenza per gli anziani ed in particolare per quelli non autosufficienti. Ora è essenziale che i ministeri competenti varino i provvedimenti attuativi con tempestività in un confronto continuativo e costruttivo con tutti gli attori coinvolti, in particolare con le rappresentanze della cooperazione e del Terzo Settore. Da oltre tre decenni in Italia la cooperazione sociale, in particolare nei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, gioca un ruolo chiave nel collegare l’amministrazione pubblica con i cittadini, garantendo servizi di welfare ed assistendo quotidianamente nei diversi presidi sul territorio persone fragili e vulnerabili, inclusi gli anziani”, prosegue l’Alleanza. 

    Tanti gli ambiti in cui la cooperazione sociale può dare un contributo

    Dalla prevenzione, alla telemedicina, alla farmacia dei servizi e soprattutto nella gestione delle filiere integrate sociali e sanitarie, chiamate alla presa in carico dell’anziano non autosufficiente, sono molti gli ambiti in cui la cooperazione sociale può dare un contributo fondamentale.

    Sul tema dell’accreditamento delle strutture sociosanitarie l’Alleanza chiede che si punti sulla qualità delle prestazioni da erogare. Tra i correttivi da apportare all’impianto normativo, secondo la cooperazione, c’è quella di trovare forme evolute per sviluppare la continuità tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio, mettendo al centro il progetto personalizzato di vita e di autonomia delle persone.

    Resta fondamentale inoltre dare risposte alla cronica carenza di personale ampliando le competenze dell’operatore sociosanitario con formazione complementare in assistenza sociosanitaria, così da supportare al meglio le figure professionali preposte all’assistenza. Così come diviene fondamentale incrementare i fondi a disposizione, anche al fine di valorizzare la qualità dei servizi ed il lavoro sociale.


  • Confcooperative aderisce all’iniziativa “M’illumino di meno”

    Confcooperative e Credito Cooperativo aderiscono all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa da “Caterpillar” Radio2 in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.

    Confcooperative e Credito Cooperativo aderiscono all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa da “Caterpillar” Radio2 in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili prevista per venerdì 16 febbraio e il cui tema è “No borders” (senza confini). Filo conduttore valorizzare il tema dello “Sviluppo sostenibile. Senza confini”. Confcooperative accende così un faro su tre dei progetti di cooperazione allo sviluppo realizzati da Coopermondo, Ong dell’organizzazione.

    Confcooperative per la Colombia: Oltre 1000 beneficiari, dei quali il 63% donne, circa 30 organizzazioni produttive e altrettante comunità locali. Un progetto triennale, finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui Coopermondo Confcooperative è capofila. Obiettivo è la promozione di 7 filiere agro-forestali, legate alla biodiversità amazzonica che favoriscono pratiche di adattamento al cambiamento climatico e riconoscono il ruolo centrale di donne e giovani. Scopo principale del progetto è sostenere le comunità della regione del Putumayo per aiutarle a emanciparsi economicamente e socialmente dopo anni di conflitto interno.

    Confcooperative per il Togo: Il progetto è “Ananas Dolcetto” che a quattro anni dal suo avvio presenta un bilancio pienamente positivo. Il progetto Ananas Dolcetto è nato per sostenere, attraverso il modello dell’agricoltura cooperativa, lo sviluppo della comunità di TsévieImportanti i risultati sul fronte del prezzo: quello garantito di acquisto è risultato superiore del 25% a quello di analoghi prodotti certificati Fairtrade, con un impatto positivo sugli agricoltori, sulle loro famiglie e sulla comunità. Co-finanziato da Aics–Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo è promosso da Brio, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, in partnership con Agrintesa e Alce Nero, cooperative aderenti a Confcooperative.

    Confcooperative per Capoverde: Il progetto promuove, sull’isola di Santiago, lo sviluppo economico e sociale delle comunità rurali e costiere, il rafforzamento dei piccoli agricoltori e la valorizzazione del lavoro giovanile e femminile. Per raggiungere tale obiettivo si punta sulla conoscenza e adozione del modello cooperativo, proponendolo come leva di sviluppo sostenibile e di promozione dell’occupazione al fine di migliorare le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare di giovani e donne. 

    Per maggiori info sui progetti www.coopermondo.it


  • Camillo Nola rieletto presidente di Confcooperative Calabria

    L’assemblea regionale di Confcooperative Calabria, riunitasi a Catanzaro, ha rieletto come presidente regionale Camillo Nola.

    L’assemblea regionale di Confcooperative Calabria riunitasi a Catanzaro, nell’auditorium Alexis della Banca Centro Calabria, in un grande momento di partecipazione e democrazia ha rieletto come presidente regionale Camillo Nola, presidente di una cooperativa del settore agricolo.

    La nomina è arrivata al termine di un’assemblea partecipata e ricca di spunti di riflessione, con interventi di grande valore portati da tante cooperatrici e cooperatori in rappresentanza della complessa e variegata base sociale dell’associazione, che rappresenta settori che vanno dall’agricoltura al socio-sanitario ed è presente in tutti i territori regionali, da Crotone a Reggio Calabria, passando per le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia.

    Camillo Nola: le cooperative simbolo di resilienza durante pandemia e inflazione

    Nola, eletto all’unanimità con voto elettronico così da garantire la massima partecipazione e democrazia, con questo incarico è giunto al terzo mandato; dovrà guidare il mondo della cooperazione calabrese in una fase di enormi cambiamenti, sia a livello regionale che internazionale, con la sfida globale della transizione ecologica, la crisi del settore agricolo, la messa a terra dei fondi del PNRR, e l’autonomia differenziata che saranno al centro dell’agenda pubblica. Nel suo discorso Camillo Nola ha toccato punti significativi dell’azione di Confcooperative Calabria e dell’intero mondo cooperativo Calabrese. 

    Il presidente ha sottolineato che: “Ancora una volta il modello cooperativo si è dimostrato il più resiliente durante la crisi pandemica e la spirale inflattiva. Abbiamo tenuto in vita interi settori, come quello della cura, dell’assistenza e dell’inclusione dei soggetti svantaggiati, e combattuto duramente il fenomeno del dumping che danneggia l’immagine e il valore della buona cooperazione. Adesso – ha aggiunto Nola – dobbiamo puntare sull’allargamento della base produttiva. Abbiamo bisogno però di maggiore semplificazione burocratica e velocità nell’erogazione delle risorse da parte delle istituzioni. La Zes Unica può essere, da questo punto di vista, grazie anche allo strumento del credito d’imposta, una prima risposta alle esigenze pressanti di sburocratizzazione”. 

    Gardini sulle proteste degli agricoltori: sì alla transizione ecologica, ma non possiamo rinunciare alla chimica

    Significativa l’attenzione verso la Calabria da parte di Confcooperative Nazionale, non è mancata infatti la presenza e il grande contributo di visione e motivazionale del Presidente Maurizio Gardini. Nel corso della sua relazione che ha aperto i lavori assembleari Gardini ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto da Confcooperative nel rinnovo del contratto della cooperazione sociale e nella rimodulazione dei fondi del PNRR. Gardini ha poi gettato le basi dell’azione futura che bisognerà mettere in campo: 

    “Mai un passo indietro – ha dichiarato Gardini – ma sempre e solo al fianco delle nostre cooperative. Dobbiamo alzare l’asticella per migliorare ancora il livello delle nostre prestazioni e costruire una nuova visione di welfare, svolgendo a pieno titolo il ruolo di co-progettazione previsto dalla Riforma del Terzo settore. Dobbiamo essere dei veri e propri architetti sociali”.

    Il presidente Gardini si è complimentato inoltre con la struttura di Confcooperative Calabria per l’attività di revisione e vigilanza delle associate, che permette di contrastare la falsa cooperazione affermando i principi di legalità, trasparenza e democrazia interna. Un passaggio, infine, anche sulle proteste degli agricoltori che stanno imperversando in tutta Europa: “Non possiamo abolire completamente la chimica che è sempre stata uno strumento importante per combattere le malattie. Dobbiamo andare avanti nel processo di transizione ecologica – conclude Gardini – ma dobbiamo farlo in maniera sostenibile per le categorie produttive più colpite come quelle degli agricoltori e degli allevatori”.

    I delegati di Confcooperative Calabria all’assemblea nazionale

    Presenti all’assemblea regionale anche la direttrice nazionale Fabiola Di Loreto e la delegata Elide Casilli, che hanno seguito i lavori dell’assemblea presieduta da Rocco Sicoli, già vice presidente regionale che ha condotto i lavori durante il dibattito e la parte elettiva. Sono stati, inoltre, eletti come delegati per la prossima assemblea nazionale, il presidente Nola, Vincenzo Filardo, Rocco Sicoli, Rossana Panarello e Vincenzo Dattolo. 

    L’assemblea elettiva di Confcooperative Calabria è stata preceduta da una parte pubblica, promossa da Confcooperative insieme alla Banca Centro Calabria, dedicata allo sviluppo della nuova Zes del Mezzogiorno

    L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria, Rosario Varì, il presidente della Banca Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo, il presidente di SVIMEZ, Adriano Giannola, l’ex Direttore Generale MIMS, Ercole Incalza, il Presidente dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, il Presidente Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il Presidente Fincalabra, Alessandro Zanfino e l’assessore alle Attività Economiche del comune di Catanzaro, Antonio Borelli


  • A Catanzaro l’assemblea regionale di Confcooperative Calabria con un focus sulla ZES

    Venerdì 9 febbraio, in occasione dell’Assemblea regionale di Confcooperative Calabria, si terrà l’evento pubblico “ZES Unica per il Mezzogiorno: opportunità per la Calabria” promosso in sinergia con BCC Centro Calabria.

    Venerdì 9 febbraio, in occasione dell’Assemblea regionale di Confcooperative Calabria, dal titolo “Lavoro, Comunità, Futuro. La funzione sociale della Cooperazione”, si terrà l’evento pubblico “ZES Unica per il Mezzogiorno: opportunità per la Calabria” promosso in sinergia con BCC Centro Calabria; momento di approfondimento e dibattito che vuole fare il punto sullo sviluppo dell’area ZES in quanto asset strategico per l’economia regionale.

    Previsti i saluti istituzionali del padrone di casa, il Presidente della BCC Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo, e del presidente di Confcooperative Calabria, Camillo Nola; e sono stati, inoltre, invitati a portare un loro saluto il  presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto; il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita; il Vescovo dell’Arcidiocesi Metropolitana Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago. All’evento saranno presenti anche rappresentanti delle Istituzioni del territorio, Deputati e Senatori calabresi. 

    Il programma dell’evento

    La giornata si aprirà con un approfondimento scientifico a cura di Adriano Giannola, presidente di SVIMEZ, che mostrerà gli ultimi dati sull’economia calabrese e del Mezzogiorno, cercando di individuare la ricetta migliore per il rilancio delle imprese calabresi dopo la crisi post pandemica. 

    L’analisi di Svimez farà da cornice alla sessione successiva, moderata da Roberto Napoletano, direttore de Il Quotidiano del Sud, dal titolo ZES, vera opportunità per l’imprenditoria calabrese”.
    Parteciperanno al panel di discussione Alessandro Zanfino (presidente Fincalabra e responsabile della commissione nazionale ZES Unica), Aldo Ferrara (Presidente Unindustria Calabria), Andrea Agostinelli (Autorità Portuale Gioia Tauro), Giuseppe Romano (Commissario ZES Campania e Calabria), Ettore Incalza (già Direttore Generale MIMS) e Maurizio Gardini (Presidente nazionale di Confcooperative).

    L’evento, che si terrà presso la sede della BCC Centro Calabria, in località Germaneto (CZ), sarà un’ importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo cruciale della cooperazione e del credito cooperativo nel rilancio della Calabria. Attraverso la condivisione di esperienze, progetti e buone pratiche, l’assemblea mira a stimolare sinergie tra imprese, istituzioni e comunità locali per favorire un rinnovato slancio dell’economia regionale. 

    Nel pomeriggio si svolgeranno i lavori dell’assemblea regionale di Confcooperative Calabria, nel corso della quale verranno eletti il Presidente e il relativo Consiglio di Presidenza, che dovranno guidare l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative nei prossimi quattro anni. 

    Confcooperative Calabria e BCC Centro Calabria invitano tutti coloro che condividono l’interesse per uno sviluppo sostenibile e cooperativo della Calabria a partecipare a questo incontro, affinché insieme si possa tracciare un futuro di crescita e solidarietà per la nostra regione.

    Per ulteriori informazioni e dettagli sull’iniziativa e la partecipazione, è possibile contattare la segreteria organizzativa di Confcooperative Calabria all’indirizzo calabria@confcooperative.it o al numero 0984 846100.